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Opere di consolidamento del Ciolo: l'opposizione getta ombre sulla gara d'appalto

La minoranza, Pd e Gagliano futura, chiedono al sindaco la revisione del progetto e la sospensione della gara: “Su 100 partecipanti invitate solo 5 ditte”. Non c'è pace per il Ci...

La minoranza, Pd e Gagliano futura, chiedono al sindaco la revisione del progetto e la sospensione della gara: “Su 100 partecipanti invitate solo 5 ditte”. Non c'è pace per il Ciolo, splendido luogo a due passi da Leuca. Il suo antico costone, poesia per i visitatori, è ancora una volta teatro di una bagarre. Dopo la lunga polemica scatenata dalla richiesta di un'associazione di farne un luogo per la scalata sportiva - con tanto di evento correlato, il Salento Climbing Fest - oggi le pietre dello scandalo sono le opere di messa in sicurezza del versante roccioso e la relativa gara d'appalto. La questione è stata sollevata dal gruppo Consiliare di minoranza “Gagliano Futura” e dal Pd che, in due differenti interrogazioni, chiedono al sindaco con urgenza di rivedere il progetto, convocare nuovamente gli esperti per richiedere i pareri tecnici dell'opera e di sospendere la relativa gara d'appalto.  Le preoccupazioni sul progetto, finanziato con circa 1milione e mezzo di euro, sono molteplici: da una parte che l'intervento risulti eccessivamente invasivo sul piano ambientale e devastante sul piano paesaggistico– il costone dovrebbe essere ricoperto da reti metalliche di contenimento – dall'altra che la gara d'appalto risulti 'viziata', visto che, come denuncia la minoranza “su 100 ditte che avevano manifestato interesse ne sono state invitate solo 5”. I consiglieri del gruppo Gagliano Futura, Davide Bisanti, Piera Anna Petracca, Mino Greco, Valentino Pizzolante e Salvatore Sergi, hanno difatti posto all’attenzione del sindaco Antonio Buccarello le loro perplessità sulla tipologia di intervento. Chiedono quindi di “verificare l’efficacia di questa soluzione e di sospendere temporaneamente le attività inerenti l’affidamento dei lavori”. Sulla stessa linea l'interrogazione del Pd, che “denuncia la superficialità con la quale la maggioranza sta affrontando la problematica della messa in sicurezza del versante roccioso in località Ciolo”. “Il Partito Democratico fa un appello ad approfondire con senso di responsabilità e uno spirito collaborativo e di trasparenza la questione alla ricerca di un metodo meno invasivo e impattante per mettere in sicurezza la baia del Ciolo” ha dichiarato il segretario del PD Marco Pizzolante “per far trovare a tecnici esperti una soluzione che garantisca sicurezza e nello stesso tempo preservi il Ciolo affinché rimanga uno degli scorci più incantevoli del parco Otranto-Santa Maria di Leuca. Siamo fiduciosi di riuscire a trovare la tecnica di intervento più consona alle esigenze del luogo”. Al di là della questione della gara d'appalto, tutta ancora da chiarire, di certo c'è che il Comune di Gagliano ha ricevuto per il progetto tutti i pareri favorevoli. Come si legge anche sul sito del Comune, Soprintendenza ed Ente Parco nelle due conferenze dei servizi convocate ad hoc hanno dato il loro placet all'opera, purchè realizzata secondo precisi criteri che preservino le colonie avifaunistiche e il ricco ecosistema. Si apre un nuovo fronte dunque a Gagliano del Capo. Intanto però si può dire risolta la vicenda legata alla possibilità di realizzare sulle rupi del Ciolo le opere per l'arrampicata sportiva. La magistratura, sollecitata anche da interventi delle associazioni ambientaliste e da un esposto in Procura di Armando Nuzzone, ha imposto sui luoghi il divieto di arrampicata. Il progetto del milanese Davide Schiantarelli, salvo ricorsi, non si potrà realizzare. “I fatti mi hanno dato ragione” afferma adesso soddisfatto Armando Nuzzone, che pure di climbing se ne intende, visto che è il presidente dell'associazione Estrema outdoor di Nardò, “Le arrampicate avrebbero rovinato la scogliera e messo a rischio l'ecosistema”. mp

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