Sanità Lecce Mcs, Tessitore scrive alla Regione: "Un tavolo per risolvere il caso di Giusi" L’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Lecce Carmen Tessitore scrive all’assessore regionale Gentile e invita la Regione ad un confronto per cercare di trovare una soluzione alla vic... 19/03/2014 a cura della redazione circa 3 minuti L’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Lecce Carmen Tessitore scrive all’assessore regionale Gentile e invita la Regione ad un confronto per cercare di trovare una soluzione alla vicenda personale della donna affetta da Mcs. “Le dichiarazioni dell’assessore Elena Gentile, apparse sul ‘Nuovo Quotidiano di Puglia’ e su www.leccesette.it lo scorso 14 marzo - scrive Tessitore - e relative alla vicenda personale della signora Giuseppina Marazia, 56enne leccese, affetta da una malattia denominata Mcs (sensibilità chimica multipla), destano alcune perplessità rispetto a quanto indicato negli articoli che pongono l’accento sul ruolo delle istituzioni pubbliche e sull’impegno reale da parte delle stesse. Sicuramente un impegno importante può essere assunto a livello regionale proprio in relazione al mancato riconoscimento, a livello nazionale, della Mcs come “malattia rara gravemente invalidante”. A tal proposito la Regione Basilicata, la Regione Abruzzo, la Regione Marche e la Regione Lazio hanno adottato, con proprie disposizioni, specifici provvedimenti a tutela dei soggetti affetti da “sensibilità chimica multipla”. Un altro aspetto sul quale l’assessore ai Servizi Sociali Carmen Tessitore esprime perplessità si riferisce a quanto dichiarato dall’assessore Gentile circa il concreto impegno che il Comune potrebbe assumere 'utilizzando adeguatamente le risorse già stanziate e assegnate dalla Regione per l’attuazione del Piano sociale di zona. Ad esempio integrando il costo per l’acquisto di speciali condizionatori per il filtro dell’aria'. Si tratta di una dichiarazione che non ci pare possa trovare riscontro nell’ambito delle risorse finanziarie del Piano Sociale di Zona e se così non fosse, invitiamo l’assessore regionale a fornire specifiche indicazioni che potrebbero essere sfuggite a chi scrive. Avevamo anche sperato di poter far riferimento alle risorse finanziarie stanziate dalla Regione Puglia per i PRO.VI (progetti di vita indipendente) per poter intervenire a sostegno della delicata situazione in cui si trova la signora Marazia; questo caso, tuttavia, non rientra tra le tipologie destinatarie di tali risorse. Ad ogni buon conto, l’Amministrazione Comunale di Lecce ha sostenuto la situazione nell’ambito delle proprie competenze ed in base alle risorse disponibili. La delicatezza e complessità del caso meritano un’attenzione che deve andare oltre le dichiarazioni a mezzo stampa che pure hanno la loro importanza ma, che non permettono un confronto diretto sulle possibili soluzioni del caso. Un incontro interistituzionale appare, a questo punto, una proposta doverosa per una riflessione congiunta sulla possibile soluzione del caso e per recepire tutti gli opportuni e competenti suggerimenti che l’assessore Elena Gentile vorrà fornire su questa delicata vicenda”. Il sindaco Paolo Perrone si era personalmente interessato al caso della signora Marazia, inviando una lettera all’assessore Gentile. Lettera nella quale le chiedeva un interessamento alla vicenda, “al fine di individuare un rimedio ad una situazione che con il passare dei giorni diventa sempre più difficile”. Le missive sono datate settembre e novembre 2013. Dall’Assessorato al Welfare della Regione Puglia, però, non è mai giunta alcuna risposta. La Mcs è una malattia assai recente (le prime manifestazioni risalgono alla fine degli anni '80) che coinvolge una molteplicità di organi e apparati che a contatto anche pulviscolare con sostanze chimiche, di ogni genere, presenti nell’ambiente, arrecano disturbi fisici e psichici, sino allo shock anafilattico, e nel lungo periodo alla morte. La Mcs, inoltre, può rendere disabili per alcuni anni o per sempre, ed è una condizione fisica che riguarda ogni aspetto della vita ed impone dei cambiamenti traumatici nello stile di vita e all’interno della propria abitazione. Per via delle difficili condizioni economiche in cui si trova la signora Marazia non riesce più a sostenere le spese che è costretta ad affrontare quotidianamente, da quelle ordinarie per saponi e detersivi, a quelle per indagini bio-mediche. Articoli correlati: L'odissea di Giusi: ha una malattia rara, ma non riconosciuta in Puglia Mcs, all'appello di Giusi risponde l'assessore Gentile: "Situazione drammatica, solleciteremo il ministero"
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