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Inchiesta sui lavori a San Mauro, Scorrano: “Danni irreversibili”

Il consigliere provinciale commenta l’azione della Procura che ha aperto un fascicolo su quanto avvenuto sull’area.  I dubbi della Pocura sugli interventi realizzati a San Mauro, e...

Il consigliere provinciale commenta l’azione della Procura che ha aperto un fascicolo su quanto avvenuto sull’area.  I dubbi della Pocura sugli interventi realizzati a San Mauro, erano già stati evidenziati dal consigliere provinciale Danilo Scorrano: “Già dai primi di agosto 2015 sollevammo il problema relativo alla realizzazione di percorsi escursionistici con una interrogazione a mia firma e della collega Giustizieri in qualità di consiglieri di opposizione.  A seguito di un mio sopralluogo in compagnia della dottoressa Tansella della soprintendenza archeologica ci accorgemmo che i lavori si stavano eseguendo in modo “anomalo”. Interessammo da subito tutti gli enti preposti alla salvaguardia e tutela dei beni artistici e sensibilizzammo l'opinione pubblica. Le segnalazioni istituzionali e non determinarono le indagini del nucleo tutela dei carabinieri di Bari. Non poteva essere normale che un muro medievale fosse divelto come se nulla fosse, che le ruspe spianassero senza ritegno in un'area di chiaro interesse archeologico, che si facessero scavi per interrare cavi e pozzetti elettrici o che si piazzasse al fianco della chiesa una improbabile cabina elettrica in plastica”. Dalle carte era emersa una verità ancora più grave: “Ci siamo accorti che l'esecuzione dei lavori era in netta difformità con il progetto originale che non prevedeva quel percorso così invasivo ed in quell'area, ma un sentiero molto più piccolo e al di fuori delle mura che delimitano l'area dell'antico complesso monastico, un tempo presente intorno all'abbazia. C'è stata una forte mobilitazione di cittadini, associazioni, istituzioni che hanno fatto sentire la loro voce, nonché del mondo accademico con l'autorevole presa di posizione di Paul Arthur (Direttore Scuola Superiore di Archeologia Università del Salento) che in una iniziativa pubblica il 27 settembre presso San Mauro e a mezzo stampa ha espresso il suo disappunto per il modo in cui venivano eseguiti i lavori. Tanto avevamo ragione a segnalare l'invasità dei lavori che per salvare il salvabile è stata approvata una variante al progetto in corso d'opera con relative prescrizione della soprintendenza che riprendeva le nostre istanze”. Per Scorrano però, il danno arrecato all'area ha i crismi dell'irreversibilità: “Senza voler entrare in merito all'inchiesta, in campi che non ci competono, riponiamo massima fiducia nell'azione della magistratura affinché si stabiliscano con chiarezza eventuali responsabilità. Oltre alle eventuali responsabilità di tipo gestionale alle quali eventualmente risponderanno gli indagati, non possiamo sottacere le chiare responsabilità politiche del sindaco Piccione che di fronte ad autorevoli segnalazioni e prese di posizione ha voluto mettere la testa sotto la sabbia ed ha, anzi, assunto le difese d'ufficio pubblicamente senza avere competenza alcuna e senza interrogarsi su quanto stava accadendo”.

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