Cronaca Castrignano del C. Santa Cesarea 

Sequestri in due noti lidi. Opere abusive a Santa Cesarea e a Castrignano del Capo

Continua l’attività di contrasto all’occupazione abusiva del demanio marittimo da parte dei militari della guardia costiera di Gallipoli. Sequestrati due stabilimenti balneari da...

Continua l’attività di contrasto all’occupazione abusiva del demanio marittimo da parte dei militari della guardia costiera di Gallipoli. Sequestrati due stabilimenti balneari da parte della Capitaneria di Porto di Gallipoli. A Santa Cesarea, i militari, dopo aver acquisito agli atti ed analizzato i documenti autorizzativi, hanno riscontrato una serie di irregolarità relative a diverse opere e strutture realizzate in assenza del previsto permesso a costruire e concessione demaniale. Tra queste, i militari hanno posto sotto sequestro un cancello metallico utilizzato per chiudere un varco naturale nella roccia privo di qualsiasi autorizzazione, un solarium di 200 mq completamente abusivo e di alcune docce con scarico diretto a mare. Per delimitare e racchiudere abusivamente lo spazio acqueo prospicente lo stabilimento balneare, era stata assicurata una cima alla roccia naturale, alla quale risultavano legate una serie di galleggianti e boe, creando un grosso pericolo per la sicurezza alla navigazione. Gli illeciti rilevati dai militari spaziano dalla “Distruzione e deturpamento di bellezze naturali” all’occupazione abusiva di area demaniale. Attività di controllo simile è stata eseguita presso lo stabilimento balneare di Santa Maria di Leuca nel Comune di Castrignano del Capo. Dall’ispezione svolta presso la struttura è stata accertata la realizzazione abusiva di una grossa struttura in legno su un’area demaniale di circa 80 mq, di due locali depositi di circa 8 mq ai quali era stata modificata la destinazione d’uso per i quali erano stati realizzati. Tali depositi infatti venivano utilizzati come docce i cui scarichi confluivano all’interno di una cisterna posizionata sulla scogliera anch’essa completamente abusiva. L’autorità giudiziaria ha disposto anche il sequestro di cinque pagode di circa 5 mq, appoggiate su di un tavolato. Si tratta di opere realizzate in assenza o difformità del permesso a costruire in zone sottoposte a vincolo paesaggistico. I trasgressori sono stati tutti deferiti, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria. 

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