Sanità Lecce 

Silvana Melli lascia la direzione dell’Asl Lecce, il saluto: “È stato un privilegio”

Il Direttore Generale dell’Asl di Lecce, a un passo da un nuovo incarico, si congeda e lascia il proprio saluto. “Non sono intervenuta sulle notizie apparse sui giornali in questi giorn...

Il Direttore Generale dell’Asl di Lecce, a un passo da un nuovo incarico, si congeda e lascia il proprio saluto. “Non sono intervenuta sulle notizie apparse sui giornali in questi giorni, e che mi riguardano in veste di Direttore Generale della ASL di Lecce, perché è mia abitudine verificare e attendere comunicazioni ufficiali”: esordisce così Silvana Melli, per commentare lo spostamento dal Salento ad altro incarico. “Da sempre accetto con piacere – precisa -, come stimolo per migliorare il mio operato, le critiche costruttive, ascolto i complimenti che diventano conferme di stima e mi regalano nuova energia per il lavoro. Si sa che l’innovazione e il cambiamento devono necessariamente passare attraverso conflitti e, a volte, scontri, per poter poi collaborare su linee effettivamente condivise”. “Guidare la Sanità pubblica salentina – spiega - per me è stato un privilegio che ho accettato conscia degli sforzi che ciò avrebbe comportato. È stato per me un onore che il Presidente mi abbia contattata e individuata come Direttore Generale della ASL di Lecce; ho sentito subito il valore e la responsabilità del ruolo che mi veniva offerto e di cui non mi erano state nascoste le difficoltà: un territorio difficile in cui operare”. “Questa esperienza – aggiunge ancora - pare volgere al termine, un'altra, altrettanto entusiasmante, mi attende, e di tanto non posso che ringraziare il Presidente che, con questo nuovo compito, mi ha voluto riconfermare la sua fiducia. Ho un po’ di rimpianto di non poter vedere, a soli pochi mesi dalla loro conclusione, tanti progetti che faranno di questa terra orgogliosa e fiera un modello straordinario nella Sanità regionale, ma ho anche il compiacimento per averne preso parte”. “Sento – conclude -, anzi sono certa, di aver istillato negli operatori sanitari e nella popolazione salentina ‘la cultura del possibile’ e questa non gliela porterà via nessuno”.

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