Salute Sette Lecce Sanità, le nuove frontiere: personalizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici La rivoluzione sanitaria passa attraverso la nuova frontiera della medicina di precisione: percorsi diagnostici e terapie personalizzate. È stato presentato ieri mattina, a Palazzo Madama (S... 24/10/2018 a cura della redazione circa 6 minuti La rivoluzione sanitaria passa attraverso la nuova frontiera della medicina di precisione: percorsi diagnostici e terapie personalizzate. È stato presentato ieri mattina, a Palazzo Madama (Senato della Repubblica), nella Sala Nassirya, un prezioso lavoro di ricerca del professore Mauro Minelli in cui si parla della “rivoluzione sanitaria” che può essere realizzata con la “medicina di precisione”, analizzandone gli aspetti etici e la sostenibilità. L’immunologo Mauro Minelli è uno dei “pionieri” in Italia della medicina di precisione (o personalizzata) oltre ad essere il referente per il sud Italia dell’FMP (Fondazione Medicina Personalizzata): torniamo a parlare di questo argomento in occasione della presentazione del suo libro al Senato. “Medicina di precisione, verso la personalizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici” (Giapeto Editore) è un lavoro che svela la possibilità di entrare in una nuova era sanitaria, più sostenibile per le casse pubbliche e più sicura per il paziente. Questo nuovo approccio diagnostico e terapeutico consiste nel combinare dati genetici e informazioni sulle malattie per elaborare trattamenti basati sulle esigenze e sulla struttura del singolo paziente. Nell’oncologia si sono fatti molti passi avanti, ma si potrebbe allargare l’applicazione della medicina di precisione in ogni campo: combinando dati genetici con quelli clinici si ottengono diagnosi più precise, migliorando gli interventi. Alla conferenza romana hanno preso parte il senatore Antonio De Poli, Alessandro Bianchi, rettore Università Telematica Pegaso, istituzione culturale che ha scommesso sulla ricerca del professor Minelli, il presidente della FMP e professore ordinario di Oncologia Medica all’Università Sapienza di Roma, Paolo Marchetti, e il professore ordinario di Biologia molecolare della Sapienza, Maurizio Simmaco. Presentare un libro su un nuovo modo di fare medicina al Senato è un modo per stimolare il legislatore a intraprendere azioni legislative capaci di rendere più efficiente il nostro Sistema sanitario. Mauro Minelli, specialista in Allergologia e Immunologia clinica, Professore Straordinario di Igiene Generale e Applicata dell’Università Telematica Pegaso, parte dalla straordinaria esperienza dell’Imid di Campi (già nel 2009) per giungere a una nuova frontiera della medicina basata sul lavoro multidisciplinare e su quella che potremmo definire una “mappatura genetica” dell’organismo del paziente prima di passare alla cura, che dev’essere sempre personalizzata (basata sul caso concreto). Medicina personalizzata, tra etica e sostenibilità L’ultimo rapporto Censis dà il quadro di una situazione sanitaria in declino nel nostro Paese: nel 2017, 12,2 milioni di italiani non si sono curati per motivi economici. “Secondo tale rapporto la spesa sanitaria privata è lievitata a 35,3 miliardi di euro in tre anni - ha spiegato il senatore De Poli nella sua relazione- Secondo la Corte dei conti, di contro, la spesa sanitaria pubblicata pro-capite si è ridotta dell'1,1% negli ultimi anni. Cosa vuol dire? Oggi il sistema sanitario nazionale che comunque è un modello per molti Paesi all'estero vive un momento di difficoltà. E pertanto diventa fondamentale risparmiare risorse. Ovvero impiegare le risorse nel modo migliore. Sotto questo aspetto ci viene in aiuto o meglio potrebbe venirci in aiuto la medicina personalizzata, che è il tema della conferenza di oggi. La medicina di precisione è il risultato del progresso scientifico degli ultimi anni. Sono lieto che questo importante argomento venga affrontato, perché personalizzare la strategia terapeutica significa fare un passo avanti importante”. Gli studi condotti fino ad oggi ci dicono che la medicina personalizzata funziona e ottiene ottimi risultati sul paziente in oncologia e anche in altri ambiti medici: questo è un vantaggio per le casse pubbliche “perché riduce il ricorso a terapie non necessarie e costose”. Le falle del sistema sanitario Questa nuova pratica della medicina sostituisce l’approccio classico, la genericità: rappresenta un’evoluzione storica della medicina clinica. Tutto si basa sulla caratterizzazione a livello molecolare dell’individuo, parte da qui il procedimento, in modo che qualunque tipo di intervento terapeutico possa essere impostato sulle specificità di un determinato paziente. Si parte, dunque, da premesse ben definite, da caratteristiche che appartengono al singolo soggetto. “Se due soggetti hanno la stessa malattia, ma partono da caratterizzazioni molecolari diverse - spiega Minelli - lo stesso farmaco o lo stesso protocollo terapeutico previsto per la stessa patologia sui due soggetti può essere che funzioni su uno dei due pazienti e sull’altro no. Tutto questo avviene perché esistono delle caratterizzazioni individuali che preliminarmente dovrebbero essere valutate prima di poter impostare un trattamento terapeutico”. Uno dei grandi ostacoli nel l’affermazione di questo nuovo modo di curare i pazienti è costituito dal fatto che “moltissimi medici si rifiutano di assicurare ai pazienti questo tipo di percorso diagnostico perché i costi stabiliti dai tariffari per accedere a questo tipo di diagnosi sono alti”, come ha spiegato ieri in conferenza De Poli. “I tariffari sono fermi a più di 15 anni fa. Quindi, purtroppo, non è colpa del medico, che spesso è costretto a rifiutare le prescrizioni di medicina di precisione o personalizzata. La giustificazione che viene data ai pazienti è che questi esami sono molto costosi. Basterebbe, al contrario, rivedere il ‘tariffario’ sulle indagini genetiche - che è fermo a 15 anni fa - per facilitare il progresso della medicina di precisione che può portare a risparmi al Servizio sanitario nazionale, in quanto una diagnosi più precisa con cure e terapie più appropriate alle esigenze del malato fa sì che lo Stato non spenda facendo ricorso a terapie non necessarie e costose”. Il ministro della sanità scommette sulla medicina di precisione Di fronte a tutta una serie di vantaggi, che sono anche economici, il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha chiarito che questo governo è intenzionato a puntare sulla medicina personalizzata. Dunque, la strada è segnata: la medicina di precisione è una grande opportunità anche per chi ci governa. Si tratta solo di trovare la soluzione migliore per organizzare l’intero Sistema Sanitario nazionale secondo schemi diversi. È chiaro che la volontà di un rappresentante del governo deve essere messa in pratica rivisitando i tariffari in modo tale da assicurare che ci siano terapie più utili ed efficaci alle esigenze dei malati. Dunque, è necessario un intervento legislativo rapido ed efficace. L’intervento del professor Mauro Minelli “È stato scritto, tanti anni fa, che era possibile indagare una variazione nel DNA... che si poteva indagare l'efficienza della barriera intestinale... che si poteva indagare, in ciascun paziente, la scelta dei farmaci migliori al fine di ridurre la tossicità di terapie complesse... e tutto questo ancor prima che si potesse capire il peso reale che tali affermazioni potevano avere! - ha spiegato nel suo discorso al Senato l’immunologo Mauro Minelli - Ma adesso che tutto è chiaro, paradossalmente ci troviamo ancora in una situazione in cui l'utilizzo di questa straordinaria potenzialità, pure disponibile a supporto di una migliore e più completa gestione della salute, non è fruibile da tutti. Eppure basta poco per democratizzare l'accesso a pratiche mediche più precise, in grado di offrire un po' di fiducia in più a chi sta dall'altra parte, di rendere più semplice la vita di chi è malato. Abbiamo a disposizione strumenti fantastici. Abbiamo a disposizione competenze avanzate. Abbiamo ricominciato a confidare in una sinergia possibile tra scienza e legislatore, fra dottrina e decisore. A più livelli, va ravvivandosi il tempo delle alleanze per riflettere, con competenza, su come risparmiare risorse, su come intervenire a livello normativo e legislativo, su come impiegare con intelligenza ed efficacia le poche risorse disponibili. C'è bisogno di mobilitazione e di presenza attiva, di convinzione e di fermezza, di competenza e di buona volontà. Oggi, a Roma, hanno risposto in tanti... C'è da crederci!”. Gaetano Gorgoni
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