Società Alessano 

Don Tonino Bello presto venerabile

Sono passati 28 anni dalla morte di Don Tonino Bello, il vescovo pugliese che girò il mondo, proclamando la Parola di Dio e compiendo gesti di riconciliazione

Sono passati 28 anni dalla morte di Don Tonino Bello, il vescovo pugliese che girò il mondo, proclamando la Parola di Dio e compiendo gesti di riconciliazione.

In occasione dell'anniversario della sua morte, la famiglia di Don Tonino dona le spoglie mortali alla Chiesa ugentina, primo passo verso il processo di beatificazione. Il gesto, definito ricognizione del corpo, è uno degli adempimenti previsti nel processo di canonizzazione. In arrivo c'è il decreto di venerabilità la cui promulgazione è nelle mani della Congregazione per le cause dei Santi.

A distanza di tre anni dalla visita di Papa Francesco in preghiera sulla tomba di don Tonino, la notizia è stata ufficializzata da monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Leuca: «In attesa che gli eventi riguardanti il processo di beatificazione del servo di Dio si compiano secondo gli imperscrutabili disegni divini, accogliamo come Chiesa ugentina questo dono che ci onora e che ci responsabilizza ancora di più ad essere, insieme con i familiari, la Fondazione e la città di Alessano, custodi delle reliquie e annunciatori credibili del messaggio di don Tonino, del quale continuiamo a sentire la voce suadente e forte in questo tempo così difficile».

Il 20 aprile 1993 ci ha lasciato Don Tonino Bello, il vescovo dei poveri. La sua vita è stata un esempio di dedizione verso gli ultimi, verso le pietre di scarto, i più vulnerabili, gli emarginati. Per questi Don Tonino Bello c'era ed era accanto a loro per non lasciarli soli. La sua era una sapienza operativa, un vangelo vissuto e praticato nella realtà accanto a coloro che avevano perso ogni speranza. Don Tonino Bello è stato, dunque, un punto di riferimento per la sua concretezza, dove la sapienza è testimonianza vissuta.

Intervista a Stefano Bello nipote di Don Tonino e Don Gigi Ciardo parroco di Alessano, presso la casa sede della Fondazione Don Tonino Bello.

Qui il servizio di Adriana Greco 

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