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Ristori TAP, Scorrano: ''Un ulteriore schiaffo in pieno viso''

Il Segretario provinciale di Sinistra Italiana Salento interviene sulla vicenda che tiene banco mentre il processo è ancora in corso.

''La vicenda TAP e dei risarcimenti che l’azienda, col processo in corso, ha proposto ai comuni di Vernole e Melendugno, è una vicenda che non ci può lasciare indifferenti. E’ un ulteriore schiaffo in pieno viso a quelle comunità ed al Salento tutto. Per noi, di Sinistra Italiana, che in quella battaglia contro quell’impianto a San Basilio non abbiamo lesinato sforzi, ritenendolo inutile e dannoso e comunque previsto in un sito con ben altra vocazione e contro la volontà del territorio, sia per la popolazione che per le istituzioni che allora le rappresentavano''. Lo afferma Danilo Scorrano, Segretario provinciale di Sinistra Italiana Salento.

''Abbiamo opposto i nostri corpi, con la presenza della nostra deputazione e i nostri rappresentanti a tutti i livelli, siamo stati al fianco dei sindaci Marco Potì e Luca De Carlo e dei comitati che pagando il prezzo di una assurda persecuzione, fino ai fogli di via, hanno combattuto contro quell’opera e contro i metodi, spesso opachi e comunque stranamente accelerati in deroga ai regolamenti nella realizzazione dell’impianto, con una militarizzazione di una intera area, con una serie di limitazioni alle libertà individuali e di movimento anche per gli stessi proprietari dei terreni''.

''Quel presidio di lotta che ha visto la partecipazione di tante e tanti ha rappresentato, emblematicamente, un argine alle politiche di colonizzazione di un territorio sulla testa di comunità inermi, costrette a subire in nome del profitto bieco e senza poter esprimere alcun parere ed assumere decisioni, pratica che diventa sempre più “normale”, purtroppo. Il gasdotto è stato realizzato, anche per lo sfaldamento di un fronte istituzionale, che sembrava compatto all’inizio, se pensiamo che più di novanta sindaci firmarono, in un primo momento, un documento di contrarietà alla realizzazione dell’impianto, per poi defilarsi in tanti, prospettando richieste di denaro anche da parte di chi, con il percorso del gasdotto non c’entrava nulla, svendendo un territorio e un’idea di territorio in cambio del classico piatto di lenticchie''.

''Ora, nel processo ai dirigenti TAP per inquinamento ambientale, ritorna il tema dei ristori e la proposta della multinazionale, che noi riteniamo oscena, di ritirare la costituzione di parte civile, in cambio di una elemosina per i due comuni interessati di Melendugno e Vernole. Oltre ad una serie di clausole che danno mano libera a Tap per il futuro sulla gestione ed eventuale potenziamento dell’impianto e la rinuncia da parte dei comuni ad essere parte in causa nell’impugnazione della legge regionale sulle compensazioni ambientali''.

''Insomma, una resa su tutti i fronti, che, peraltro, solo crea un precedente pericoloso, alla luce dei vari tentativi di sfregiare il territorio da parte di multinazionali che continuano a vedere il Salento come il luogo adatto per progetti industriali invasivi per l’ambiente e per la salute. Auspichiamo che le due amministrazioni interessate non recedano e si vada avanti col processo e la costituzione di parte civile, che se risarcimento deve esserci sia delle proporzioni idonee rispetto all’onta che ha subito questa terra con la realizzazione del gasdotto e nel rispetto di una comunità che ha subito la violenza di una imposizione di stato, che nell’occasione ha preferito tutelare in tutti i modi il profitto di privati e non ascoltare il grido di dolore di una comunità e di un territorio, ancora una volta, gravemente ferito'', conclude Scorrano.


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