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''Declassamento Aeroporto del Salento questione economica''

Lettera congiunta alle Istituzioni dalle segreterie di Lecce e Brindisi di Cgil e Filt Cgil sulla manovra che provocherà forti limitazioni al volume di traffico e alla possibilità di ospitare determinati tipo di velivoli nello scalo.

''Il decreto interministeriale del 18 febbraio 2025 ha emanato una nuova tabella elencando le categorie Antincendio degli aeroporti italiani dove si evince che l’aeroporto di Brindisi viene declassato dalla Categoria VIII ICAO alla Categoria VII ICAO''. Lo affermano in una nota i Segretari Generali di Cgil Brindisi, Massimo Di Cesare; Cgil Lecce, Tommaso Moscara; Filt Cgil Brindisi, Gianni Stozzo e Filt Cgil Lecce, Giuseppe Guagnano.

''Questa manovra, a detta delle organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco, sembrerebbe solo squisitamente economica volta a stanziare il personale necessario dei vigili del fuoco per gli aeroporti di Foggia e Salerno con saldo negativo a livello nazionale tramite tutta una serie di declassamenti e spostamenti di VVFF da altri aeroporti. Come conseguenza del sopracitato decreto interministeriale la pianta organica dei vigili in servizio presso il distaccamento all’aeroporto di Brindisi è stata ridotta di 12 unità limitando così la possibilità di utilizzare i mezzi di soccorso in dotazione con relativa riduzione della capacità estinguente presente in aeroporto''.

''Il corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è adibito all’erogazione del servizio salvataggio e antincendio commisurato alla categoria ICAO applicata come da procedure e norme nazionali ed europee. Gli aeroporti di Bari e Brindisi, alternati tra di loro, erano entrambi di Categoria VIII ICAO''.

''Il previsto declassamento dell’aeroporto di Brindisi comporterà che su questo scalo potranno atterrare ed essere gestiti aeromobili con lunghezza non superiore ai 49 mt (mentre categoria VIII fino a 69 metri) e larghezza della fusoliera non superiore ai 5 metri (categoria VIII massimo 7 metri) a seguito della riduzione della disponibilità dei mezzi di soccorso''.

''L’aeroporto di Brindisi, con tale limitazione (da VIII a VII Categoria ICAO) dovrà operare nei limiti dei 700 movimenti consecutivi nel periodo di maggior traffico per aeromobili di VIII Cat. Non potrà operare, pertanto con aeromobili di IX Cat., neanche per voli alternati e/o dirottati (basti pensare al volo NEOS Bari – New York di IX Cat.)''.

''Data la sua posizione geografica si chiede di rivedere il sopra citato decreto interministeriale ripristinando la categoria antincendio ICAO VIII e a ripristinare il numero del personale e mezzi dei VVFF operanti nell’aeroporto del Salento di Brindisi. Pertanto, il declassamento alla Categoria VII ICAO potrà comportare per il futuro una limitazione per la crescita dell’aeroporto del Salento in quanto non sarà più appetibile per le compagnie aeree dotate di aeromobili di dimensioni maggiori a quelle previste per la suddetta categoria''.

''Ricordiamo che l’aeroporto del Salento ha un bacino di utenza dell’intera area Jonico-salentina pari a circa 3 milioni di abitanti nel periodo invernale e che nel periodo estivo si triplicano, sarebbero ulteriormente penalizzati perché costretti ad utilizzare lo scalo di Bari per usufruire di determinati collegamenti non più attestabili a quello di Brindisi'', concludono i segretari generali.


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