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Sit-in pro Cerrate dei gruppi di minoranza al Comune di Lecce

Chiesta la convocazione del Consiglio Comunale per attivare una iniziativa politica che avesse l'obiettivo di fermare la costruzione di un impianto di biometano.

Le forze politiche di minoranza a Palazzo Carafa hanno chiesto la convocazione del Consiglio Comunale per attivare una iniziativa politica che avesse l'obiettivo di fermare la costruzione di un impianto di biometano nel sito indicato dai proponenti collocato a distanza ravvicinata dall’ Abbazia di Cerrate, con ricadute negative su una serie di strutture turistico-ricettive e della ristorazione quali, solo per citarne alcune,  tenuta Monacelli, masseria Melcarne e masseria Provenzani, in una zona già stressata nel corso degli anni dalla presenza di impianti estremamente impattanti sul territorio,  presenza che richiede di valutarne l'impatto in modo cumulativo.

''Abbiamo dovuto registrare l'assoluta sordità del governo della città ad ogni nostra richiesta ed in modo del tutto pretestuoso la sindaca si è sottratta al confronto ed anche a possibili intese unitarie sull'ordine del giorno da noi presentato,  che a quel punto è stato votato solo dai consiglieri di minoranza. La destra ha ripetuto come un disco rotto che seguirà le procedure previste dalla legge, cosa del tutto scontata e naturale, sarebbe grave se così non fosse, ma in verità si è nascosta dietro la conferenza dei servizi già convocata per mascherare il vero obiettivo cioè quello di evitare l'approvazione di un indirizzo del consiglio comunale che esprimesse e facesse proprie le motivate, legittime e diffuse preoccupazioni del territorio per tale impianto'', affermano in una comunicato congiunto Partito Democratico, Lecce Città Pubblica, Avanti Lecce, Coscienza Civica, Noi per Lecce, Sveglia, Movimento 5 stelle e Sinistra Italiana.

''Stiamo parlando di un impianto alimentato da sansa e letame bovino composto da 4 silos alti 15 metri con 3 lagune, veri e propri piccoli laghi, per il deposito della sanza di  20mila metri quadrati, a 500 metri dall'Abbazia di Cerrate. L'amministrazione Poli ha fatto finta di non sentire ed ha perso cosi una  occasione per dimostrare con i fatti che crede davvero nella partecipazione''.

''Avrebbe potuto accogliere la proposta di indire l'istruttoria pubblica coinvolgendo tutti gli attori del territorio nella discussione sull'impianto e non lo ha fatto mostrando così che la partecipazione va bene solo a parole per il resto si chiudono gli occhi davanti allo scempio ed ai danni gravi all'ambiente ed al paesaggio che certamente produrrà quell'impianto che il territorio non vuole e che si è visto calare dall'alto sulla propria testa. Appuntamento domenica 1 dicembre ore 11 presso l’Abbazia di Cerrate per un sit in di protesta contro la realizzazione di quest’impianto'', concludono.



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