Cronaca Gallipoli 

Mala movida, a Gallipoli chiusa la Praja per 15 giorni

Disposizione del questore di Lecce che ha adottato il provvedimento. I gestori: "Sempre collaborativi, pronti a presentare ricorso".

Chiusura immediata per 15 giorni della discoteca Praja di Baia Verde a Gallipoli. A deciderlo è stato il questore di Lecce Andrea Valentino a seguito dei ripetuti episodi di violenza registrati in questa estate con risse e altri reati commessi nella località jonica, meta di migliaia di giovani vacanzieri provenienti da tutta Italia e dall'estero.

A comportare la chiusura è stata l'applicazione dell'articolo 100 del Testo Unico sulle leggi di Pubblica Sicurezza che dispone la sospensione della licenza in caso di gravi disordini, o se un locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose, ma anche se c'è pericolo per l'ordine pubblico.

Le motivazioni che hanno determinato il provvedimento risiedono nei numerosi
episodi, avvenuti nel mese in corso, di risse e aggressioni iniziate all’interno del
locale o nelle immediate pertinenze, con il coinvolgimento di diversi giovani
avventori, alcuni dei quali hanno riportato lesioni personali, senza che tali eventi
siano mai stai segnalati alle Forze di Polizia dal gestore o dal responsabile della
security, richiedendone l’intervento al fine di prevenire ulteriori conseguenze ed
avviare le indagini atte a consentire l’individuazione dei responsabili.

Dalle indagini è stato rilevato che tali episodi, gravemente pregiudizievoli per
l’ordine e la sicurezza pubblica, siano stati, se non causati, quanto meno favoriti
dallo stato di alterazione psicofisica dovuto all’abuso di bevande alcoliche,
somministrate in alcuni casi, all’interno della discoteca, anche a minorenni e sotto i quattordici anni, in violazione alle normative di legge.

Intanto, la proprietà della discoteca ha preannunciato la volontà di presentare ricorso al Tar di Lecce avverso il provvedimento di chiusura sostenendo di essere sempre stati collaborativi con le forze dell'ordine e le autorità preposte al rispetto dell'ordine pubblico, anche grazie alla messa a disposizione degli inquirenti delle immagini del circuito di videosorveglianza dotato di ben 60 telecamere intere ed esterne al locale.


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