Tv/Radio Lecce L'urologo: “Il bioscanner Trimprob per i tumori funziona benissimo" Il dottor Giorgio Leucci, specialista del "Vito Fazzi", è stato uno dei pionieri della sperimentazione del Trimprob in Puglia. Attualmente in Italia sono solo 50, tra centr... 13/01/2013 a cura della redazione circa 3 minuti Il dottor Giorgio Leucci, specialista del "Vito Fazzi", è stato uno dei pionieri della sperimentazione del Trimprob in Puglia. Attualmente in Italia sono solo 50, tra centri pubblici e privati, ad utilizzare all’interno delle proprie strutture un’apparecchiatura innovativa per la diagnostica precoce in ambito oncologico. Si chiama Trimprob, ma è comunemente definito “bioscanner”: si tratta di uno strumento che permette un’analisi non invasiva dei tessuti, rilevando nei pazienti la presenza di stati patologici. In particolare, questa apparecchiatura si applica per la diagnosi di tumori alla prostata e alla vescica. Il padre di questa invenzione è il fisico e ingegnere Clarbruno Vedruccio, studioso originario di Ruffano. Il medico che ha deciso di “adottare” nel Salento l’invenzione di Vedruccio è invece Giorgio Leucci, urologo presso l’ospedale “Vito Fazzi”. Ad oggi Leucci è l’unico professionista in provincia di Lecce ad avvalersi di questa importante apparecchiatura, che ora si trova a Lecce presso la sede dell’Associazione Salentina per la Lotta Contro il Cancro. Dottor Leucci, come è venuto a conoscenza del Trimprob? È accaduto grazie alla sperimentazione condotta dal professor Iacobellis presso il Policlinico di Bari sul tumore prostatico. Mi interessava in particolare per quanto riguardava la diagnosi dei tumori vescicali e presi subito dei contatti. Come si è svolta la sperimentazione presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce? È stato uno studio accurato che ha dato i suoi frutti. Abbiamo redatto una pubblicazione con risultanti eclatanti per quanto riguarda l’identificazione dei tumori vescicali, con percentuali altissime riguardo i valori predittivi. Su 125 pazienti la veridicità della diagnosi del bioscanner sul valore predittivo negativo si attestava al 99%, ovvero se affermava che nel paziente non vi era una forma tumorale per il 99% dei casi eravamo di fronte ad un dato certo. Per quanto riguarda il valore predittivo positivo il dato si attestava al 87% dei casi. In che misura e per quali tipi di tumori viene usato? Nel momento in cui, in base alle analisi, c’è il sospetto di un tumore il bioscanner diventa un’altra notizia attendibile. Dipende anche dall’organo preso in esame. Ad esempio, per quanto riguarda il tumore alla prostata, il Trimprob non può avere una predominanza sulla diagnostica, è uno strumento complementare. Mentre per quanto riguarda l’analisi alla vescica, considerando i risultati sperimentali, posso affermare che il bioscanner può rientrare nelle indagini preliminari che precedono l’esame cistostopico. Nel resto d’Italia ci sono altre sperimentazioni in corso che riguardano l’uso del Bioscan per la diagnosi di tumori alla mammella, allo stomaco e al fegato. Come si svolge l’analisi? L’esame è rapidissimo. Il paziente rimane vestito o in intimo e la sonda viene fatta passare nei pressi della zona interessata. Non è assolutamente invasivo e le onde emesse sono a bassa frequenza, simile a quelle di un telefono cordless. Prima dell’analisi, c’è una chiacchierata iniziale in cui cerco di capire il motivo della richiesta e mi soffermo sul valore del PSA e sugli esami preliminari. Quando c’è il sospetto di un tumore, a quel punto eseguo il controllo. Il bioscanner non è un esame che si fa giusto per vedere come va il paziente, l’ideale sarebbe che il paziente venga sotto il consiglio di uno specialista. Ci sono limiti o problemi nell’uso della macchina? L’unico problema è che la macchina viene definita “cieca”: anche se ha altissime percentuali di predizione positiva o negativa non da una visione dell’organo interessato. Bisogna infatti capire come mettere bene la sonda per individuare l’organo. Se si abbinasse al Trimprob un ecografo sarebbe una rivoluzione. A chi deve rivolgersi un paziente per sottoporsi all’esame con il bioscanner in provincia di Lecce? Per richiedere l’analisi il paziente può rivolgersi all’Associazione Salentina per la Lotta Contro il Cancro in via Regina Elena a Lecce (tel. 0832.344083) dove svolgo il volontariato. (fonte: Belpaese)
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