Economia e lavoro Società Lecce Il caffè Alvino non chiude, ma la crisi si sente Antonio Catamo, titolare dello storico bar in piazza Sant’Oronzo, smentisce le voci che parlavano di un’imminente chiusura e spiega le ragioni del provvedimento a carico dei dipendenti. ... 24/02/2013 a cura della redazione circa 2 minuti Antonio Catamo, titolare dello storico bar in piazza Sant’Oronzo, smentisce le voci che parlavano di un’imminente chiusura e spiega le ragioni del provvedimento a carico dei dipendenti. Il caffè Alvino di piazza Sant’Oronzo, meta e riferimento di cittadini leccesi e turisti, nonostante il cambio di gestione di qualche anno fa e il decisivo restyling, resta uno di quei luoghi di riferimento della città di Lecce . Chi non ha mai preso un caffè ed un pasticciotto nel bar che da 105 anni è presente nella bella piazza del capoluogo? Ma una notizia nei giorni scorsi è riuscita a scuotere i cittadini di Lecce e provincia: il caffè storico, gestito da 6 anni da Antonio Catamo, titolare anche di “Dolci Fantasie” a San Cassiano, sta per licenziare i suoi dipendenti. Si temeva infatti una sua chiusura dovuta alla crisi economica che non risparmia i luoghi storici della città. Secondo Antonio Catamo “c’è stato un fraintendimento, non c’è in atto una procedura di licenziamento verso alcuni dipendenti. Abbiamo ridimensionato il personale per vari motivi. Ma si tratta di 4-5 unità che sono state fermate per qualche mese per la bassa stagione turistica”. Si tratta quindi di un provvedimento provvisorio legato alla stagionalità del lavoro: “È un fermo momentaneo dovuto ad un calo fisiologico legato a diversi fattori: un’economia scarsa e la stagione invernale che non ha paragoni con la stagione estiva in quanto a ordini e presenze”. Nella stagione estiva infatti il lavoro si intensifica e c’è bisogno di maggior personale, in questo caso i dipendenti potrebbero ritornare a lavorare. Attualmente le unità impiegate sono 18, ma si partiva da 26 unità: “Il calo di personale è dovuto sia ai contratti stagionali e sia ai dipendenti che hanno deciso di andare via”. Ma non è solo una questione di bassa stagione o di crisi economica: “C’è da considerare anche un aumento della concorrenza -sottolinea Catamo- e un generalizzato aumento dei costi tra affitti, utenze e tasse. Non esiste attualmente l’idea di chiudere i battenti, ma in qualche modo dobbiamo limitare le spese”. Il caffè Alvino dunque non chiude ma, come tutte le attività commerciali in Italia, risente della crisi economica acuita da un calo dei consumi e dall’aumento dei costi. Si attende la bella stagione che dovrebbe portare, oltre al tepore del sole, i turisti e movimentare così l’economia del Salento. Oriana Rausa (fonte: Belpaese)
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