Economia e lavoro 

Ospedale, personale di sorveglianza senza stipendio: lavoratori Securpol in stato di agitazione

I dipendenti della Securpol Security, vincitrice dell'appalto negli ospedali, senza stipendio da mesi. Mazzeo, Cisal: “Il settore della vigilanza è allo sbando”. Alcuni aspettano l...

I dipendenti della Securpol Security, vincitrice dell'appalto negli ospedali, senza stipendio da mesi. Mazzeo, Cisal: “Il settore della vigilanza è allo sbando”. Alcuni aspettano lo stipendio da due mesi, altri addirittura da 4. Senza contare poi le quattordicesime e in qualche caso anche le tredicesime, mai arrivate. La condizione del personale di sorveglianza della Securpol Security, vincitrice dell'appalto nei nosocomi salentini, è disastrosa. “Una giungla nella giungla” la definisce il segretario provinciale della Cisal, Donato Mazzeo, che lo scorso 26 agosto ha proclamato lo stato di agitazione. La situazione è difatti priva di controllo, a partire anche dalla sperequazione nel trattamento tra gli stessi dipendenti, alcuni dei quali avanzano più mensilità di altri. A fronte dell'ennesima emergenza occupazionale, dalle evidenti ricadute sociali sulle famiglie salentine, non si riesce però a mettere ordine nella vicenda. L'amministratore della Securpol, chiamato all'ordine prima dal sindacato e poi dalla Provincia, non sembra difatti avere intenzione di arrivare al confronto. Si è dovuti arrivare ad un nuovo stato di agitazione, preceduto da un'altra fase di vertenza in cui i dipendenti incrociarono le braccia, per sperare che, almeno adesso, qualcosa si muova. Spiega il segretario Mazzeo: “E' davvero tutto inaccettabile. Oltre alla questione contingente, ovvero la mancata erogazione degli stipendi, esiste un problema strutturale. Lo stesso Ministero, in una circolare di soli 15 giorni fa, sollecitava gli Enti preposti e metteva in evidenza la necessità di accendere un faro sugli istituti di vigilanza. Le Istituzioni” continua il segretario “dovrebbero quindi muoversi. Ed in fretta, prima che la situazione diventi esplosiva”. Intanto i circa 90 dipendenti, alcuni dei quali stranamente riluttanti a rivendicare i propri diritti, tra meno di una settimana potrebbero arrivare ad un nuovo sciopero. “Aspetteremo fino al 3 settembre” conclude Mazzeo “se non accade nulla, siamo pronti a dar battaglia”.

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