Lecce Si presenta allo sportello delle poste per pagare con delle monetine ma riceve un "no", Adoc: "Un paradosso" L'associazione per i cosumatori denuncia l'insolita "disavventura" di un cittadino leccese in un uffico postale della città. Si presenta alle Poste per pagare con delle monetine ma... 20/02/2015 a cura della redazione circa 2 minuti L'associazione per i cosumatori denuncia l'insolita "disavventura" di un cittadino leccese in un uffico postale della città. Si presenta alle Poste per pagare con delle monetine ma la dipendente dello sportello gli risponde che non è consentito. Un cittadino leccese ha riferito l'insolito episodio all'Adoc che mette in luce un paradosso: “Quello di vedere limitato il diritto del cittadino di pagare con monete aventi corso legale”. Il fatto in questione è accaduto presso uno dei più frequentati uffici postali di Lecce: l'addetta allo sportello ha giustificato il “no” affermando che al massimo le monetino dovrebbero essere sistemate in appositi “brick” per consentire opportune verifiche; e che, comunque, esiste un regolamento che non consente di accettare oltre 50 monetine per ciascuna operazione di pagamento. “Le richieste di chiarimento hanno suscitato un’ ingiustificata furia da parte dell’addetta allo sportello” scrivono dall'Adoc “la quale forniva solo indicazioni relative ad un documento contenente una disposizione interna dell’azienda, e precisamente la “disposizione n. 66”, con cui sembra essere stata consentita una limitazione di accettazione delle monete per un massimo di 50 pezzi per operazione. E’stato poi precisato dall’addetta che tale disposizione, in quanto interna, non può essere affissa all’interno dei locali per informare l’utenza, asserendo che le informazioni obbligatorie per legge sono tutte esposte all’interno dei locali dell’ufficio finanziario”. Dall'associazione per i consumatori specificano che “esiste un Decreto del 3 dicembre 2001, dell’allora Ministro Tremonti che, ancorché pensato per disciplinare il ritiro dalla circolazione delle monete in lire, ha stabilito l’abolizione di limiti al potere liberatorio delle monete metalliche. In tale decreto si evince che: “nelle operazioni di versamento in conto nonché nelle operazioni di cambio presso le banche, le Poste Italiane S.p.a. e gli altri soggetti che svolgono attività finanziaria, non si applicano i limiti al potere liberatorio delle monete metalliche previsti dalle norme vigenti”. Ad oggi, dunque, appare inspiegabile che Poste Italiane, nonostante la vigenza di detta abolizione, arbitrariamente, adotti un potere liberatorio con una disposizione interna, del tutto contraria alle vigenti disposizioni di legge. La nostra associazione” conclude l'Adoc di Lecce “comunica che saranno effettuate le opportune verifiche presso le competenti sedi, formulando un esposto alla Banca D’Italia nonché alle Autorità della Concorrenza e del Mercato, per far luce sul comportamento tenuto da Poste Italiane nei confronti degli utenti, comportamento che, per la sua arbitrarietà non può che ritenersi inaccettabile”.