Arte e archeologia Casarano Copertino Gallipoli Maglie Nardò Otranto "La prima aurora": al castello di Gallipoli mostra fotografica del reporter di Emergency Dal 28 maggio al 2 ottobre il Castello di Gallipoli ospita la mostra di Simone Cerio. Il Reporter ha realizzato per Emergency un progetto fotografico composto da venticinque storie di migran... 25/05/2016 a cura della redazione circa 4 minuti Dal 28 maggio al 2 ottobre il Castello di Gallipoli ospita la mostra di Simone Cerio. Il Reporter ha realizzato per Emergency un progetto fotografico composto da venticinque storie di migranti sbarcati sulle coste siciliane. Venticinque storie di migranti raccontate attraverso la fotografia. Dal 27 maggio al 2 ottobre le sale del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, ospiteranno la mostra "La prima Aurora” di Simone Cerio. Il reporter ha realizzato per Emergency un progetto fotografico composto da storie di migranti sbarcati sulle coste siciliane. Un viaggio tra oggetti recuperati, portati da Paesi lontani, abbandonati per strada e reinterpretati che offrono al visitatore la possibilità di un’approfondita riflessione sulla condizione di migrante. L’inaugurazione si terrà venerdì 27 maggio (ore 19) alla presenza dell’autore e di Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency. A seguire si terrà la cerimonia di consegna del Premio Barocco. Il Castello, aperto al pubblico dall’estate 2014 dopo anni di chiusura e incuria e da poche settimane diventato di proprietà del Comune di Gallipoli grazie all’impegno dell’amministrazione comunale nella persona del Commissario straordinario Guido Aprea, è gestito dall'agenzia di comunicazione Orione con la direzione artistica dell'architetto Raffaela Zizzari e il coordinamento di Luigi Orione Amato. «La mia famiglia è stata perseguitata per motivi politici e io sono stato costretto a lasciare tutto. Mi sono portato dietro solo ricordi, queste fotografie sul cellulare: i miei amici, la squadra di calcio in cui giocavo, mille selfie, i tramonti, la mia ragazza. E poi c'è questa foto. È venuta bene vero? L’ho fatta con lo zoom». Gli occhi di Ibrahim luccicano mentre mostra la fotografia dei gommoni finalmente tratti in salvo. È arrivato in Sicilia dall’Eritrea e, nel Centro di prima accoglienza Umberto I di Siracusa, aspetta di capire se potrà rimanere in Italia. Tutta la sua vita fino a quel momento è nel cellulare che mostra fiero al medico di Emergency che lo sta visitando. Il progetto “La prima Aurora” nasce dal desiderio di raccontare la storia di Ibrahim e dei migranti che arrivano sulle coste italiane. Sbarcano nei porti prostrati dal viaggio, senza forze, e si accalcano sulla banchina in attesa di capire che cosa succederà. Pochi sanno da dove vengono, che cosa cercano e chi sono. Simone Cerio ha visitato i luoghi di sbarco e di prima accoglienza dove Emergency lavora. Dall’incontro con i migranti è nato un ritratto corale da cui emergono racconti e oggetti legati al viaggio attraverso il deserto, alla traversata in mare e all’arrivo in Sicilia: lettere e fotografie, piccoli gioielli o ricordi di famiglia, un giocattolo trovato per strada, un paio di scarpe, un orologio da bambino. Oggetti trovati nella spazzatura o regalati dai passanti, ma capaci di colmare tempo e memoria, piccole ancore di salvezza per i momenti difficili. In attesa di mettere radici. «La Prima Aurora – sottolinea Cerio - è un corpo di fotografie “ritagliate” dal contesto in cui il soggetto è inserito che sposta l’attenzione dalla drammaticità dell’evento alla persona come essere unico ed esclusivo, scevro di qualsiasi caratterizzante, come lo spazio che ne identifica la condizione attuale. Gli oggetti, per lo più trovati nel luogo di transito, diventano simboli della dignità quotidiana che questi protagonisti tentano di recuperare, una volta chiusa la fase di separazione dalla propria terra». Classe 1983, Simone Cerio è un reporter italiano specializzato in fotogiornalismo e linguaggi multimediali. Dal 2011 al 2013 viaggia in diversi paesi tra cui Usa, Grecia, Albania e Russia per realizzare reportage, tra cui quello sui giovani anti-Putin durante le elezioni presidenziali. Espone a Vienna "N.D.R.", un lavoro dedicato alla lotta alla 'ndrangheta, la mafia calabrese, realizzato con il supporto del Museo della ndrangheta di Reggio Calabria. Nel 2014, completa un assignment in Afghanistan, in collaborazione con Emergency, esposto in tutta Italia, per illustrare la storia del primo medico italiano a terminare i suoi studi in un territorio di guerra. Vincitore del Perugia Social Photo Fest 2014 e nella categoria Ong del Festival della Fotografia Etica di Lodi. È docente di "Metodo e linguaggi fotografici" per Mood Photography, un centro studi di fotografia, che mira a promuovere nuove forme di comunicazione a livello nazionale. Collabora con importanti riviste nazionali ed internazionali come Vanity Fair, Il Corriere della Sera, Donna Moderna, Gioia, Alibi, Rogue, Russia Behind the Headlines, Shutr, His Life China, Internazionale, D La Repubblica, Panorama. Dal 25 giugno, inoltre, Il Castello ospiterà - in anteprima nazionale - Heroes, un percorso di visioni e racconti, un pulsare di simboli e atti simbolici. Eroi tra arte e design ad opera di Renzo Buttazzo e Lara Bobbio. Segni, assemblamenti, fusioni, opere che si legano, si animano, in un dialogo in continuo mutamento. Testimonianza tangibile di un linguaggio contemporaneo immerso nel contemporaneo stesso e le sue criticità. Heroes coinvolgerà, oltre alle opere dei due curatori, anche gli artisti Ada Mazzei, Andrea Buttazzo, Andrea Epifani, Daniele dell’Angelo Custode, Giuseppe Maietta, Massimo Maci, Monica Righi, Oronzo de Stradis, Peppino Campanella, Renzo Buttazzo,Paolo Guido, Tonio Pede. Orari dal 28 maggio, giugno e settembre dalle 10.00 alle 21.00; luglio e agosto dalle 10.00 alle 24.00. Aperto tutti i giorni Info e prenotazioni info@castellogallipoli.it - www.castellogallipoli.it
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