Ambiente Melendugno 

Tap replica all’appello dei sindaci: “Nessuna ferita per il territorio”

La multinazionale replica alla lettera inviata a Sergio Mattarella da parte dei primi cittadini del Salento. Una replica punto per punto quella inviata da Tap per rispondere all’appello dei p...

La multinazionale replica alla lettera inviata a Sergio Mattarella da parte dei primi cittadini del Salento. Una replica punto per punto quella inviata da Tap per rispondere all’appello dei primi cittadini del Salento sulla questione della costruzione del terminale del gasdotto a Melendugno. Illustrissimi Presidenti, -si legge nell’appello- certamente avete appreso dalle notizie di questi giorni gli eventi che stanno turbando l’intera comunità salentina. Il progetto del gasdotto TAP determinerà una violenta e irreversibile ferita a questo territorio, unico per le sue bellezze e per le sue caratteristiche paesaggistiche apprezzate in tutto il mondo. Una volta terminata la costruzione, l’opera sarà sempre invisibile, perché interrata ad una profondità di almeno 1,5 metri. Non avrà alcuna interferenza con le attività agricole e turistiche del territorio. Allo stesso modo, tutti gli ulivi che dovranno essere rimossi temporaneamente per permettere la costruzione del gasdotto, verranno successivamente reimpiantati nel luogo d’origine. Lo stesso avverrà per tutti i muretti a secco e le “pajare” (trulli salentini) che saranno interferite durante la costruzione: elementi architettonici mappati e censiti. Questo territorio si fregia di importantissimi riconoscimenti (Bandiera Blu d’Europa e premio 5 vele Legambiente) e di una presenza turistica in costante aumento, tra le più importanti destinazioni turistiche d’Italia. La Puglia è la regina del turismo in Italia ed ospita già 14.000 km di gasdotti (tra alta, media e bassa pressione). Esistono già in Italia numerosi gasdotti ospitati in spiagge lungo tutto l’Adriatico che vantano riconoscimenti quali la Bandiera Blu o il premio 5 Vele. Tra le altre: Casalborsetti (RA), Bellaria/Igea Marina (RN), Porto San Giorgio (FM), Grottammare (AP), Pineto (TE). Inoltre, un chiaro esempio di compatibilità tra gasdotti e turismo è testimoniato dalla presenza di un gasdotto ad Ibiza, una delle destinazioni turistiche più note e frequentate al mondo. Non ci saranno infatti mai scavi sulla spiaggia, che resterà intatta perfino in fase di costruzione dell’opera. La balneazione, le attività di pesca e quelle turistiche non subiranno alcun pregiudizio dalla costruzione e dall’esercizio dell’opera. L’approdo del gasdotto TAP dista pochi km dall’area di Roca Vecchia, uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo, e dalla Riserva Naturale dello Stato “Le Cesine”, zona umida di interesse internazionale gestita dal WWF. TAP, nello studio di Impatto Ambientale e Sociale, ha preso in considerazione tutti i siti di interesse ambientale e storico archeologico del territorio. La presenza di un gasdotto non interferisce con la preservazione e la fruizione di tali siti. Al contrario, TAP sta portando avanti un progetto di pulizia delle spiagge e dei fondali marini che comprende sia l’area delle Cesine che quella di Roca, e si è più volte interessata a valutare il finanziamento di un progetto di riqualificazione dell’area archeologica di Roca Vecchia (attualmente chiusa al pubblico) e della Grotta della Poesia, in collaborazione con tutte le istituzioni competenti. Questa infrastruttura energetico-industriale prevede, in corrispondenza della stupenda spiaggia di San Basilio (San Foca – Melendugno), la costruzione di un maxi tunnel in cemento armato lungo 1,5 km e una successiva condotta di oltre 8 km – che devasterà così la campagna salentina - sino alla gigantesca centrale di depressurizzazione, estesa per 12 ettari, a ridosso di quattro centri densamente abitati (Comuni di Melendugno, Vernole, Calimera, Castrì), con gravi conseguenze sulla salute e per la sicurezza di oltre 30 mila abitanti. Non ci sarà alcuna centrale in agro di Melendugno, ma un terminale di ricezione situato in un’area di 12 ettari dei quali solo 3.500 metri quadri saranno occupati da edifici, per lo più adibiti a uffici, di un solo piano e rivestiti in pietra leccese. Non è uno stabilimento industriale come più volte confermato in sedi giudiziarie. Il terminale non produce emissioni durante il suo normale funzionamento. In un anno, solo per (al massimo) 160 ore, potrà produrre emissioni occasionali, ben al di sotto dei limiti di legge e comunque equivalenti alle emissioni annuali di circa 96 caldaie domestiche.   Il gasdotto terminerà a Mesagne (Brindisi), dopo aver percorso ben altri 55 km per collegarsi alla rete nazionale SNAM, continuando a ferire in maniera irreversibile il caratteristico paesaggio del basso Salento, con l’espianto e l’inutile sacrificio di oltre 10.000 alberi di ulivo, da sempre simbolo della fecondità e della produttività di questa terra e condannandolo ad una conseguente mutazione “genetica”. Il gasdotto TAP termina a Melendugno. Il tratto a cui si fa riferimento è il collegamento di TAP con la rete nazionale, di competenza di Snam. Nella fase di realizzazione delle opere, Snam attua le scelte progettuali più opportune per ridurre al minimo gli impatti sulla biodiversità e sulle caratteristiche peculiari di ciascun territorio attraversato. A questo progetto le comunità dell’intero Salento da anni si oppongono, e continuano a farlo, con il sostegno dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali democraticamente elette, nella consapevolezza che l’infrastruttura TAP è incompatibile con la bellezza millenaria di questi luoghi. Tutte fasi del complesso procedimento VIA, compresi la conferenza dei servizi e i tavoli di conciliazione presso La Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno costituito occasioni significative per esprimere proposte alternative e modifiche da parte della Regione e dei Comuni del territorio. Tuttavia, nessuna alternativa condivisa è stata espressa in queste sedi e la scelta di San Foca, come miglior approdo da punto di vista ambientale, è stato confermato dal Ministero dell’Ambiente nel Decreto di Compatibilità Ambientale. 

Potrebbeinteressarti