Politica Nardò Rendiconto, parere negativo dei revisori dei conti. Polemica politica sul giudizio Arriva il parere negativo dei revisori dei conti sul rendiconto dell’esercizio 2016 del Comune di Nardò. L’opposizione: “Scoppolone che testimonia inadeguattezza”. L&rsq... 25/05/2017 a cura della redazione circa 3 minuti Arriva il parere negativo dei revisori dei conti sul rendiconto dell’esercizio 2016 del Comune di Nardò. L’opposizione: “Scoppolone che testimonia inadeguattezza”. L’assessore Lupo: “Valutazioni che esulano da aspetti tecnico-contabili”. Il giudizio negativo del collegio dei revisori dei conti, l'organo istituzionale deputato al controllo degli atti di natura amministrativa/contabile, sul rendiconto dell'esercizio 2016 del Comune di Nardò innesca polemiche e divide maggioranza e opposizione. Per i consiglieri di minoranza, Lorenzo Siciliano, Daniele Piccione e Roberto My, si tratta di “un fatto gravissimo, l'ennesimo per un'amministrazione che in soli dieci mesi di governo ha collezionato figuracce quotidiane”: “Dal commissariamento dell'Aro – scrivono - a quello della gestione dei reflui fognari, passando per i molteplici contenziosi nati grazie a provvedimenti di sindaco e giunta, tra dirigenti, singoli dipendenti a tempo determinato, operatori turistici e commerciali ed ente comune, giungendo a questo clamoroso scoppolone che testimonia l'inadeguatezza e l'improvvisazione nella guida di settori nevralgici come quello economico finanziario, da parte di un Assessore e di un dirigente (assunto da Mellone lo scorso anno)”. “Gravità estrema che si sostanzia – proseguono - in quanto è contenuto all'interno della relazione del collegio dei revisori dei conti in cui gli stessi revisori comunicano che il parere contrario all'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2016 è dato, tra l'altro, dalla mancata possibilità di verificare la congruità delle somme accantonate nel FCDE poiché, dopo ripetute richieste fatte nel corso delle riunioni sia verbalmente che per iscritto, è stato fornito in data 20/05/2017, alle ore 23.19, un prospetto di calcolo del suddetto fondo basato sui dati previsionali del bilancio 2016 che non rispecchia le modalità di calcolo previste dall'all. n. 4/2 del Dlgs. 118/2011”. “Nel verbale – insistono - si rammenta come il collegio dei revisori non abbia potuto effettuare tutti i controlli necessari per verificare l'attendibilità degli accertamenti di entrate per recupero evasione tributaria, ‘non essendo venuto in possesso della documentazione richiesta’. Considerazioni che formano un verbale pesante come un macigno e che va a schiacciare in maniera evidente un rendiconto dell'esercizio 2016 che rappresenta l'emblema di questa Amministrazione Comunale che oggi conferma ancora una volta la sua totale inadeguatezza, mascherata da una vuota ed arrogante saccenza, a governare la seconda città della Provincia”. Immediata la replica del Comune attraverso l’assessore al Bilancio, Gianpiero Lupo: “Il mancato parere positivo da parte dei revisori non ci sorprende, ma probabilmente è frutto di valutazioni che esulano dagli aspetti tecnico-contabili. Di fatto - spiega Lupo - sono rispettati l’equilibrio economico finanziario, gli obiettivi di finanza pubblica e i parametri di deficitarietà, per cui tutti possono stare tranquilli. Dei sei rilievi avanzati da parte dei revisori, due sono adempimenti che per legge sono stati traslati al 31 luglio 2017, uno riguarda un allegato non obbligatorio, uno riguarda il bilancio della farmacia comunale che si è avvalsa del termine di 180 giorni e quindi non ha ancora approvato il proprio bilancio, uno riguarda dati da sempre a disposizione del Collegio presso l’Ufficio tributi, ma quello maggiormente sorprendente è relativo al fondo crediti di dubbia esigibilità che lo stesso Collegio dei revisori, nella premessa del parere, dichiara di aver ricevuto, come effettivamente accaduto. Quindi il Collegio contraddice anche se stesso”. “Vorremmo tanto escluderlo, ma in ordine a questo parere negativo - è la conclusione - ci sorge il dubbio che possa essere legato ad altri fattori, quali la riduzione delle indennità dei revisori approvata nei mesi scorsi o, ancora, la contestazione fatta proprio ai revisori del mancato rispetto del termine di 20 giorni per esprimere il proprio parere, questo sì fatto tanto grave da poter portare alla loro revoca”.
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