Sanità Maglie 

Equipe magliese impianta retina artificiale, primo caso in Italia: la paziente riavrà la vista

Francesco Maria Bandello dell’ospedale San Raffaele di Milano è a capo dell’unità che ha operato la donna non vedente. Nello staff anche Antonio Giordano Resti, responsabile ...

Francesco Maria Bandello dell’ospedale San Raffaele di Milano è a capo dell’unità che ha operato la donna non vedente. Nello staff anche Antonio Giordano Resti, responsabile del servizio di Chirurgia oftalmoplastica dello stesso ospedale. Parla magliese l’eccellenza della sanità oculistica italiana. Per la prima volta in Italia, presso l’Unità di Oculistica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele – una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo ospedaliero San Donato – è stato eseguito l’impianto di una protesi sottoretinica – un vero e proprio modello di retina artificiale – in una donna non vedente. Il delicatissimo intervento è stato condotto da un’équipe di specialisti in chirurgia vitreoretinica e oftalmoplastica afferenti all’Unità di Oculistica, diretta dal professor Francesco Maria Bandello, ed è stato possibile grazie al sostegno di Banca Mediolanum, che ha interamente finanziato l’intervento. La paziente sta bene ed è stata dimessa dall’ospedale. Ora attende l’accensione del microchip che stimolerà gradualmente la retina, consentendole di reimparare a vedere. Bandello è originario di Maglie ed è il medico che ebbe in cura Silvio Berlusconi affetto da uveite. Alle sue dipendenze anche un altro magliese, Antonio Giordano Resti, responsabile del servizio di Chirurgia oftalmoplastica dello stesso ospedale. Il microchip misura circa tre millimetri e contiene 1600 sensori. Il dispositivo viene inserito al di sotto della retina, in corrispondenza della macula, in modo da stimolare il circuito nervoso che naturalmente collega l’occhio al cervello: in questo modo si sostituisce all’attività delle cellule non più in grado di fare il loro lavoro. L’intervento è durato quasi undici ore ed è stato eseguito da un’équipe diretta dal dottor Marco Codenotti, responsabile del servizio di Chirurgia vitreoretinica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Attualmente questo nuovo modello di protesi sottoretinica (Alpha AMS) è stato impiantato solo in pochissimi pazienti ed esclusivamente in due centri europei. Il 20 gennaio 2018 è stato eseguito il primo impianto italiano, al San Raffaele. La paziente, una donna di 50 anni, è affetta sin dalla giovane età da retinite pigmentosa, una malattia genetica dell’occhio che provoca la graduale riduzione della vista: i primi sintomi sono iniziati durante l’adolescenza e in seguito la visione si è gradualmente ridotta fino a esaurirsi totalmente.  

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