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Prk o Lasik? Cosa scegliere per cancellare miopia, astigmatismo e ipermetropia

“A volte ritornano, ma ci si può operare più volte”. Prk o Lasik, cosa scegliere per cancellare miopia, astigmatismo e ipermetropia? Le risposte del professore Vetrugno: &ldq...

“A volte ritornano, ma ci si può operare più volte”. Prk o Lasik, cosa scegliere per cancellare miopia, astigmatismo e ipermetropia? Le risposte del professore Vetrugno: “La Lasik è più invasiva, ma si sceglie in base a un percorso diagnostico”. Vedere bene le sfumature, i colori, le persone e il mondo senza pesi sul naso o le lenti a contatto aumenta la qualità della vita. Sono passati i tempi degli occhialoni con lenti tanto spesse da rimpicciolire notevolmente l’occhio dando uno schiaffo pesante alla nostra immagine. Le tecniche chirurgiche per superare miopia, astigmatismo e ipermetropia hanno fatto passi da gigante: sono passati più di 20 anni da quando cominciavano, anche nel pubblico, le prime operazioni. Il laser a eccimetri rappresenta la prima scelta per correggere miopia e altri problemi della vista. Le due tecniche principali contro questi difetti refrattivi sono Lasik e PRK/LASEK. L’intervento per eliminare la miopia è il più richiesto, ma il laser può eliminare tanti altri difetti. Quando il paziente non è idoneo per l’operazione del laser agli occhi, è possibile optare per altri interventi come l’impianto di lenti fachiche o la lansectomia refrattiva. Quello che conta veramente, però, è la storia del paziente e il suo stato di salute: l’oculista deve scegliere l’intervento più giusto esaminando caso per caso. CARATTERISTICHE DELL’OPERAZIONE COL LASER E PREPARAZIONE Il laser opera esternamente all’occhio: non essendo un’operazione interna si può tornare a casa subito dopo essere stati operati. E’ importante, però, che la tecnologia utilizzata sia all’avanguardia. Le macchine che operano sono di grande precisione ed è necessaria una manutenzione costante. L’anestesia consiste in alcune gocce di collirio: tutto dura pochi minuti. Questo tipo di operazioni sono diventate ormai un gioco da ragazzi, anche se è necessario avere un’équipe all’altezza perché tutto vada nel migliore dei modi. Un chirurgo oftalmologo, coadiuvato dal suo staff, realizza l’operazione, solo dopo una serie di prove optometriche e oculistiche realizzate dalla squadra. La fase preoperatoria è necessaria a capire se il paziente è in grado di sostenere un’operazione con il laser e quale tipo di chirurgia refrattiva utilizzare. Prima di fare passi azzardati è necessario capire anche se la miopia è in una fase si assestamento, altrimenti dopo l’operazione si rischia di tornare al punto di partenza dopo poco tempo. Ad ogni modo, è sempre meglio affidarsi a medici esperti in questo campo. L’OPERAZIONE AGLI OCCHI Si comincia sempre con il collirio anestestico e con l’immobilizzazione delle palpebre per evitare che il paziente renda impossibile l’intervento. Il laser a eccimetri rimodella la cornea correggendo il difetto visivo. PROCEDIMENTO LASIK La tecnica Laser in situ Cheratomileusi con laser a eccimetri è la più utilizzata, perché permette un recupero più veloce e semplice. Si tratta di un intervento rapido e indolore: il giorno dopo il paziente può tornare a svolgere tutte le sue attività. L’operazione consiste nel sollevare un lembo di cornea che appare come una piccola lente per intervenire nella parte sottostante. Per ottenere questo risultato ci si avvale di uno strumento di altissima precisione, il microcheratomo: si tratta di uno strumento meccanico che permette di sollevare l’epitelio per poter operare con laser nello strato intermedio della cornea. Tutta l’operazione dura al massimo 5 minuti, anche se nei casi meno gravi si può fare tutto in meno di un minuto. Il laser a eccimetri è munito di tutta una serie di meccanismi di sicurezza che seguono i movimenti oculari e guidano il laser. Nell’ultima fase dell’operazione si riposiziona la lamella di tessuto corneale che si rinsalderà con il tessuto sottostante spontaneamente, senza punti di sutura. L’ABLAZIONE DI SUPERFICIE PRK/LASEK Questo tipo di tecniche permettono di intervenire su quei pazienti che non possono essere trattati con il Lasik, ottenendo comunque gli stessi risultati. Le PRK/LASEK sono tecniche utilizzate per correggere miopia, astigmatismo e ipermetropia, ma al contrario del Lasik hanno un decorso post operatorio diverso e più lungo. In questo tipo di operazione l’epitelio corneale viene separato mediante l’utilizzo di una speciale soluzione alcolica, quindi interviene il laser a eccimetri, che è lo stesso utilizzato nella tecnica Lasik per modificare la curvatura della cornea. Dopo, viene applicata una speciale lente morbida che il paziente toglierà qualche giorno dopo. Per l’intervento ci vogliono 10 minuti e anche in questo caso si utilizza un collirio anestetico prima di intervenire. L’INTERVISTA ALL’ESPERTO, IL PROF. MICHELE VETRUGNO: TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE SU PRK E LASIK Il professor Michele Vetrugno (classe ’61, salentino laureato in medicina e chirurgia a Bari) è considerato uno dei più esperti medici chirurghi specializzati in Oftalmologia in Italia, opera a Bari e anche nel suo Salento. Dopo aver svolto funzioni di Ricercatore del CNR, nel 2002 è stato nominato Professore Associato di Oftalmologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari ed è stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia. Professore, PRK o LASIK? Come risolvere il dilemma, quando si vuole eliminare miopia e astigmatismo? “Direi che non vi è alcun dilemma, ma sono entrambe valide tecniche per raggiungere il risultato voluto. Entrambe sfruttano il meccanismo di ablazione del tessuto corneale (una specie di evaporazione al contatto con il raggio laser): la differenza consiste nel fatto che la PRK è una tecnica di superficie che “polverizza” gli strati superficiali della cornea, mentre la Lasik prevede il taglio della porzione anteriore della cornea e l’azione del laser in pieno tessuto corneale. Entrambe le tecniche hanno ormai una storia clinica che consente di affermarle come tecniche sicure ed efficaci, con la differenza che la Lasik è più invasiva per l’anatomia corneale”. Scegliere l’operazione più invasiva espone a quali rischi? Quali sono i possibili effetti collaterali delle due operazioni? “I rischi della Lasik ormai si sono ridotti drasticamente da quando il taglio del lembo corneale non viene più effettuato da un bisturi a lama, bensì da un laser a femtosecondi: la cosa più importante che bisogna spiegare al paziente è che il lembo corneale superficiale può sempre staccarsi accidentalmente, causando seri problemi. Ecco perché in Italia, come in molti paesi d’Europa, si è affermata la PRK, che mantiene più intatta l’anatomia della cornea, e può essere ripetuta se necessario senza alcun problema. Gli effetti collaterali ormai sono molto ridotti da quando i software di ablazione sono più ampi e distribuiscono il trattamento su un’ampia superficie corneale, evitando aloni notturni e abbagliamento che in passato erano frequenti, soprattutto per le alte miopie”. Da quanti anni lei usa questa tecnica per eliminare la miopia? Quali sono i problemi più ricorrenti? “Mi occupo di chirurgia della miopia da oltre 20 anni: ricordo ancora i viaggi all’estero per prendere familiarità con tecniche chirurgiche nuove per quell’epoca, che devo dire hanno rivoluzionato il modo di correggere tutti i difetti di vista. Ho sempre curato con attenzione la selezione del paziente, facendo capire che ogni tecnica ha indicazioni e limiti, e ritengo che questo sia il miglior approccio per evitare o ridurre al minimo i problemi. Un concetto che vorrei stressare è di estrema importanza: quei pochi secondi che dura un intervento laser sono solo la punta dell’iceberg di un percorso diagnostico estremamente delicato che deve portare il paziente al miglior trattamento chirurgico per i suoi occhi”. Qualcuno pensava di risolvere definitivamente il problema miopia con questi interventi, invece spesso ritorna. E’ normale? “La correggo: diciamo che a volte ritorna. Ma non è una regressione del trattamento laser, bensì un fisiologico aumento della miopia, il cui decorso essendo su base genetica è spesso imprevedibile. Ecco perché è utile sottoporre un paziente a chirurgia da maggiorenne o quando si abbia alle spalle almeno un paio d’anni di stabilità della gradazione. Le uniche deroghe a questa regola possono essere le motivazioni concorsuali, specificando però che in futuro la miopia potrebbe aumentare indipendentemente dall’intervento”. Qual è il consiglio che lei dà a chi vuole provare questi interventi? “Un intervento di chirurgia refrattiva deve essere effettuato da chi conosce la materia, dopo aver fatto una visita oculistica completa ed una serie di esami preliminari che servono a valutare l’idoneità alla chirurgia. I vantaggi di questa chirurgia sono innegabili, ma bisogna escludere in partenza qualsiasi eventuale problema perché non operiamo una patologia, ma solo un’esigenza estetica”. Ci si può operare più di una volta per eliminare la miopia? “Certamente, proprio perché la miopia può aumentare nel corso della vita. E proprio per questo motivo prediligo la PRK, che è assolutamente sicura anche nei ritrattamenti. Questi ultimi devono essere effettuati con la stessa sicurezza del primo trattamento, altrimenti meglio desistere e consigliare lenti a tempiale o a contatto che, ci tengo a precisare, non sono controindicate dopo aver effettuato un trattamento laser”. Sappiamo che in questi contesti sono importanti le nuove tecnologie e l’equipe. La squadra per le operazioni di questo tipo da quali specialisti deve essere composta? “A parte il chirurgo, direi che sono fondamentali una valida ortottista per l’esecuzione degli esami preliminari, ed un esperto tecnico del laser: nulla deve essere lasciato al caso, anche perché ogni trattamento è assolutamente personalizzato, e tutto ciò è frutto di dialoghi e confronti di esperienze per ottenere sempre il massimo risultato”. Quali sono i macchinari più all’avanguardia per le operazioni Lasik o PRK? Il Salento possiede la tecnologia di massimo livello? “La nota dolente di questi interventi sono i costi, proprio perché i macchinari sono ancora investimenti molto dispendiosi. La PRK richiede laser ad eccimeri con tecnologia evoluta che lavorano a 500 Hz, per consentire un’ablazione della cornea della durata di pochi secondi. La Lasik necessita come detto dell’apporto preliminare di un secondo laser a femtosecondi, e quindi risulta ancora più costosa per il paziente. Non mi risulta che nel Salento ci siano strutture che dispongano di questa tecnologia, ma non bisogna fare certamente lunghi viaggi per poter soddisfare esigenze chirurgiche di questo tipo perché in Puglia ci sono validi Centri qualificati”. E’ possibile operarsi nel pubblico per eliminare la miopia? Meglio il pubblico o il privato? Quali sono i centri pubblici e privati che lei consiglia? “Quando iniziai ad occuparmi di chirurgia refrattiva era possibile operarsi anche nel pubblico, ma ormai da diversi anni questo capitolo di spesa è stato messo fuori dal SSN. I Centri pubblici che dispongono di laser ad eccimeri possono effettuare solo trattamenti terapeutici su casi particolari, e non di natura estetica. Per questo non c’è stata concorrenza tra pubblico e privato: ci sono una serie di Centri Chirurgici che hanno investito sulla tecnologia necessaria per soddisfare al meglio le esigenze di perfezione che vengono richieste a questo tipo di chirurgia, ma per concludere –rispondendo alla sua ultima domanda- è il chirurgo più che la struttura ad avere la responsabilità dell’intervento. Le faccio un esempio pratico: se io stesso dovessi iniziare un percorso del genere, mi sceglierei il chirurgo e poi andrei a operarmi dove mi indica lui”. Gaetano Gorgoni    

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