Cronaca Racale 

Slot illegali, sequestro di beni per 15 milioni di euro. Sotto sigilli anche un castello e un albergo

Le indagini del Gico della Guardia di Finanza sui beni accumulati dalle società facenti capo ai fratelli De Lorenzis di Racale.  Immobili di pregio, tra cui anche una struttura alberghier...

Le indagini del Gico della Guardia di Finanza sui beni accumulati dalle società facenti capo ai fratelli De Lorenzis di Racale.  Immobili di pregio, tra cui anche una struttura alberghiera e un castello a Racale insieme a disponibilità finanziarie per un valore totale di 15 milioni di euro sono finiti sotto sigilli su richiesta del Tribunale di Lecce al termine delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza di Lecce su un'organizzazione dedita al gioco d'azzardo illegale con slot truccate. Il provvedimento eseguito nelle scorse ore, su disposizione del procuratore Guglielmo Cataldi arriva a distanza di tre anni dall'indagine della Dda che portò a 27 ordinanze di custodia cautelare che coinvolsero il gruppo imprenditoriale facente capo ai fratelli De Lorenzis. L'operazione “clean games” partita nel 2010, individuò un vero e proprio “cartello” per imporre e gestire con metodo mafioso il business dei videopoker illegali nei locali della provincia di Lecce, soprattutto del Sud Salento. Gli accertamenti svolti dagli investigatori del GICO di Lecce, finalizzati alla individuazione ed alla successiva aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dal gruppo criminale, hanno fatto emergere, oltre alla intestazione fittizia di numerosi cespiti a vari prestanome, anche l’esistenza di due trust fittizi, di cui uno utilizzato per “blindare” il patrimonio delle società allo scopo di eludere la normativa antimafia in tema di confisca dei beni. Da qui sono partiti approfonditi accertamenti volti a verificare l’esistenza dei presupposti legislativi per l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, ai sensi della vigente legislazione antimafia. La complessa attività investigativa ha permesso di raccogliere numerosi elementi che hanno confermato l’elevata pericolosità sociale degli indagati e la loro propensione a delinquere. Dal punto di vista finanziario è emersa subito una netta sperequazione tra le elevatissime disponibilità economico patrimoniali e la ben più modesta posizione reddituale dichiarata. In particolare sono stati sottoposti a vincolo società attive nel settore del commercio all’ingrosso di videogames ed apparecchi da intrattenimento, nel settore della compravendita immobiliare, nella gestione di attività turistiche e nel commercio all’ingrosso di alimentari, nonché immobili di pregio e terreni agricoli ad Ugento, Racale, Taviano, Gallipoli Melissano, autovetture e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di 15 milioni di euro. In dettaglio sono stati sequestrati, in via cautelare, 93 fabbricati (abitazioni, locali commerciali e garage), 33 terreni, 9 società di capitali ed una ditta individuale, 20 automezzi, saldi attivi riferiti a 40 fra depositi bancari e rapporti assicurativi nonché quote societarie del valore di 450.000 euro. I beni posti sotto sequestro sono stati affidati all’amministrazione di un custode giudiziario appositamente nominato dal Tribunale di Lecce.  

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