Spettacoli Pizzica il "sapore forte" di Cunservamara Album d’esordio per l’omonimo gruppo tutto salentino, alla riscoperta della più genuina musica popolare della nostra terra Il progetto Cunservamara nasce dall'amore d... 09/09/2011 a cura della redazione circa 2 minuti Album d’esordio per l’omonimo gruppo tutto salentino, alla riscoperta della più genuina musica popolare della nostra terra Il progetto Cunservamara nasce dall'amore di un gruppo di ragazzi per la musica e per la propria terra, il Salento, anima di cultura e tradizioni ricche di fascino. Un'anima che però rischia di scomparire a causa dell'abbandono, da parte dei più giovani, di quegli ambienti rurali che sono la culla delle stesse tradizioni. Solo l'amore e l'impegno di chi crede nella loro conservazione può tutelare questo patrimonio, ed è proprio questo l'obiettivo che si sono posti i Cunservamara, ovvero Mariangela Ingrosso (voce, castagnette), Giuliana Paciolla (seconda voce, chitarre), Gianluca Dell’Anna (organetto, fisarmonica), Fabrizio Bianco (tamburelli, tamorra, voce), Simone Longo (flauto, armonica, ciaramella), Julia Puretti (violino). La pizzica è una musica che piace, che libera, ma non dobbiamo dimenticare che nei nostri canti popolari c’erano anche ninna nanne, stornelli, canti d’amore, di passione e di morte. Nel primo cd del gruppo, registrato tra aprile e luglio di quest’anno, sono protagonisti i brani che più riassumono il gusto di chi crea col gusto di chi ascolta. Tra questi si possono trovare dei classici della nostra tradizione come Pizzicarella, Quant’ave, Te sira, Pizzica di san Vito, Tarantella del Gargano, Santu Paulu, Turmentu d’amore e brani originali come Mokarta, Brigante se more. Vulesse addeventare ‘nu brigante, Cunservamara, Pizzigaretta. Dedicarsi alla musica tradizionale, depurandola dalle contaminazioni che negli ultimi anni l'hanno vista coinvolta, fino a recuperare i più originari tratti caratteristici della musica popolare: attraverso il mito della tarantola, icona della pizzica e della salentinità stessa, che viene ripreso nel manifesto dei Cunservamara mentre viene trattenuto in un barattolo, a indicare la conservazione della cultura salentina più antica. E che barattolo potrebbe mai essere se non una “cunserva mara” di peperoncini rossi che “pizzicano” la lingua. Una conserva che ha il profumo di Salento, di antico, del sole che secca la salsa del pomodoro passato (o peperoni, a seconda dei paesi) col peperoncino, essenziale, piccante, rigenerante, questa è la musica dei Cunservamara. E come le mani delle nostre donne davano un tocco unico e personale a ricette pur sempre uguali nel tempo, così questo gruppo unisce la sua originalità e la passione per la musica all’ingrediente principale del ritmo salentino, quello del tamburello: un’eco che da anni risuona portato dal vento tra gli ulivi e i muretti a secco, tra le onde del mare e la terra rossa, tra passione e rinnegazione, tra dolore e allegria, fino al conflitto odierno tra purezza e interesse. Info: www.myspace.com/cunservamara.
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