Salute Sette Lecce Fumo e tumore alle corde vocali: una protesi per parlare Rimuovere le corde vocali intaccate dal tumore e utilizzare una protesi costosissima, tecnologicamente all’avanguardia, per tornare a parlare: a Lecce si può, anche se noi salentini conti... 19/06/2019 a cura della redazione circa 6 minuti Rimuovere le corde vocali intaccate dal tumore e utilizzare una protesi costosissima, tecnologicamente all’avanguardia, per tornare a parlare: a Lecce si può, anche se noi salentini continuiamo a diffidare della nostra sanità. Siamo andati a curiosare nel reparto di Otorinolaringoiatra del Fazzi, diretto dal dottor Palumbo, e abbiamo scoperto la storia di una famiglia di Ugento che era andata fino a Milano, al famoso IEO, Istituto Europeo di Oncologia, dove hanno spiegato ai “viaggiatori della speranza” che a Lecce si possono ottenere le stesse cure e gli stessi risultati: così è stato. I tumori che colpiscono la laringe non sono rari, come ci ha spiegato il responsabile di Otorinolaringoiatra, Antonio Palumbo, nella lunga intervista realizzata oggi al “Vito Fazzi” di Lecce. Si tratta di tumori maligni che colpiscono spesso i fumatori. I sintomi sono chiari: è l’alterazione della voce o la perdita per un lungo periodo che deve metterci in allarme. Oggi ci sono interventi innovativi e protesi fonatorie che possono permettere al paziente di non perdere per sempre la voce. Non c’è bisogno di rivolgersi ai grandi centri del nord: basta andare all’ospedale Vito Fazzi, che ogni anno registra diversi casi di tumore alla laringe. Nel Salento c’è il top della tecnologia e delle protesi fonatorie, ma c’è chi ancora è convinto che si debba andare fuori regione. Oggi vi raccontiamo quello che abbiamo visto con i nostri occhi (l’intervento su un paziente ottantenne, che da Milano è stato mandato a Lecce). Vi consigliamo di leggere con molta attenzione l’intervista al dottor Palumbo. INTERVISTA AL DIRETTORE DI OTORINOLARINGOIATRA DELL’OSPEDALE “VITO FAZZI”, ANTONIO PALUMBO Dottore, oggi, per caso, abbiamo scoperto questa storia nel suo reparto: un malato di tumore alle corde vocali di Ugento, che si è rivolto a una grande struttura, milanese, un’eccellenza italiana, per poi scoprire che a Lecce poteva ottenere la stessa cura all’avanguardia (sono stati proprio i medici milanesi a spiegarglielo). Com’è possibile che i salentini abbiano così poca fiducia nella propria sanità? “Questo è un problema annoso, che ci affligge e ci mortifica: molto spesso la gente va fuori, su consiglio del parente, dell’amico, del conoscente e persino dello stesso medico di famiglia, pensando di ottenere una cura migliore, ma in realtà spendendo molto di meno e stando a due passi da casa potrebbe ottenere le stesse cose. Nella maggioranza dei casi la soluzione si può trovare qui, nel Salento, ma in troppi vanno fuori regione”. Abbiamo raccolto casualmente, nei corridoi, la testimonianza di un suo paziente operato per un tumore alla gola: un medico dello IEO ha consigliato a questo signore di Ugento di rivolgersi a lei, senza spendere i soldi per andare su e giù da Milano...Qualche tempo fa, il direttore del Besta di Milano, Parati, consigliò la Puglia per affrontare l’ictus... “Infatti il paradosso è che fuori dalla nostra regione molti di noi hanno una buona fama e si parla molto bene di alcune branche della sanità pugliese. Milano ha i grandi centri di eccellenza della sanità italiana, eppure i colleghi spesso ci rimandano indietro i pazienti salentini. Da noi ci possono essere problemi organizzativi per carenza di personale, ma noi abbiamo la stessa tecnologia dei grandi centri milanesi. Da parte della direzione generale c’è tutta la voglia di far cessare i viaggi della speranza: si sta investendo molto per questo. Molto spesso non comunichiamo sufficientemente le nostre qualità”. Abbiamo scoperto che qui si fa il trapianto delle protesi delle corde vocali: è una tecnologia raffinatissima che restituisce la voce al paziente. “Purtroppo i pazienti affetti da tumore maligno della laringe, dell’organo della voce, sono costretti all’asportazione e alla mutilazione dell’organo stesso. Dopo questa operazione si resta senza voce e senza corde vocali. Da qualche tempo è possibile inserire queste protesi fonatorie, che rappresentano quanto di più evoluto sul mercato sanitario. Dopo questa operazione di inserimento della protesi, il paziente è in grado di parlare con una voce pressoché normale. L’operazione tecnicamente è una laringectomia totale con impianto di protesi fonatoria”. Mi auguro che questo tipo di tumori siano rari nel Salento... “Purtroppo non sono rari: colpiscono spesso chi fuma. I tumori maligni delle vie aeree rappresentano il 5% dei tumori maligni di tutto l’organismo. La causa principale e il fumo, ovviamente la componente genetica favorisce questo tipo di malattia”. Quindi avete una casistica buona qui a Lecce. “Assolutamente sì. Lecce è l’unico centro in Puglia dove esiste una scuola per i pazienti laringectomizzati: Gli insegnanti sono persone già operate che hanno imparato a parlare benissimo senza le corde vocali e trasmettono questa esperienza ai nuovi pazienti. I portatori o non di protesi fonatorie imparano a parlare benissimo con la voce suppletiva”. L’Italia è un po’ indietro con le protesi fonatorie, vero? “Le protesi fonatorie vengono prodotte all’estero e commercializzate in Italia. Si tratta di protesi molto sofisticate, con dei costi elevati. Sono strumenti che permettono di far parlare tranquillamente un paziente che non ha più le corde vocali”. La prevenzione contro il tumore che colpisce le corde vocali si fa principalmente evitando il fumo, vero? “Certamente. La principale causa è il fumo”. Quali sono i segnali di un tumore alla laringe? “Quando si abbassa la voce, quando c’è una disfonia, alterazione della voce, che dura da oltre 20 giorni, è consigliabile rivolgersi a un otorino con urgenza, soprattutto se parliamo di fumatori”. Che forma ha il cancro che colpisce la laringe? “Assomiglia a un minuscolo cavolfiore, da uno a cinque centimetri: l’endoscopia ci permette di scoprirlo. Con la laringoscopia diretta possiamo scoprire questo tumore maligno. Esiste una tecnica, la NBI, un’avanzata tecnologia d’immagine ottica che evidenzia la vascolarizzazione della superficie mucosa mostrando le differenze tra vascolarizzazioni normali e patologiche, consentendo l’identificazione con maggior chiarezza di lesioni con sospetto di malignità rispetto a quelle benigne. In questo modo acquisiamo informazioni più precise, ancor prima di fare la biopsia”. In che modo viene fatto l’intervento dell’asportazione totale della laringe? “Se il tumore è limitato, noi abbiamo la possibilità di intervenire attraverso la bocca con la laringectomia. Solo se il tumore e di piccole dimensioni possiamo intervenire senza entrare dall’esterno: in questo caso utilizziamo il laser. Con il laser l’operazione dura un’ora e mezzo, perché non bisogna aprire dall’esterno. Nei casi di tumore più esteso abbiamo la necessità di entrare esternamente, quindi, l’operazione può durare circa sei ore. In quest’ultimo caso è necessario togliere la laringe e le ghiandole del collo, poi inserire la protesi fonatoria”. Oggi la nostra rubrica, Salute Sette, ha fatto nuovamente un lavoro di “servizio pubblico”, comunicando qualcosa che molti salentini ignorano: esistono tante eccellenze al Fazzi e nel sud in generale... “Purtroppo, anche nella sanità, l’esterofilia è una moda. Al nord sono più bravi di noi a comunicare e a farsi pubblicità, ma sono anche meno in affanno rispetto a noi dal punto di vista del personale e dell’organizzazione. Noi dobbiamo saper comunicare le nostre eccellenze: dobbiamo fare un passo avanti in questo senso per costruire quella fiducia che oggi manca”. Gaetano Gorgoni
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