Cronaca Rapina da 30mila euro alla vigilia di Natale: arrestato pericoloso latitante In manette Mario Misuraca, per la rapina al mobilificio di Francavilla Fontana "Magrì Arreda". L'uomo era stato già condannato per reati associativi di tipo mafioso. Dopo... 20/07/2019 a cura della redazione circa 2 minuti In manette Mario Misuraca, per la rapina al mobilificio di Francavilla Fontana "Magrì Arreda". L'uomo era stato già condannato per reati associativi di tipo mafioso. Dopo un’ennesima rocambolesca fuga, è stato arrestato il secondo presunto autore della rapina a mano armata fruttata 30mila euro, commessa l’antivigilia di Natale nel mobilificio “Magrì Arreda”, nella zona industriale di Francavilla Fontana. Si tratta di Mario Misuraca, 57enne, già condannato per reati associativi di tipo mafioso. Il cognato Bruno Leo, 52enne, complice nell'esecuzione della rapina, era stato arrestato il 5 luglio scorso. Il lavoro di investigazione sotto l’egida della Procura della Repubblica di Brindisi, coordinato personalmente dal Procuratore Aggiunto dottor Antonio Negro, ha consentito di ricostruire tutta la dinamica della rapina, dal furto della vettura utilizzata, avvenuto nella stessa mattinata nella provincia di Taranto, all’identificazione di 2 dei 4 autori materiali, fino alla cattura del latitante. I militari operanti hanno localizzato l’arrestato a Oria, in un appartamento in via Dei Mille. I carabinieri hanno dovuto abbattere la porta per accedere all'appartametno, mentre il latitante tentava la fuga attraverso una finestra, per poi raggiungere un cunicolo appositamente predisposto in un edificio a fianco, passando per i tetti. La rapina risale al 23 dicembre 2018, nella prima mattinata, quando tre individui armati di pistole e di un fucile e con volto travisato da passamontagna hanno fatto irruzione nel deposito dell’area logistica del mobilificio “Magrì Arreda” nella zona industriale di Francavilla Fontana. Sotto la minaccia delle armi, si sono impossessati di 30mila euro in contanti. L'odierno arrestato, leader del gruppo, armato di fucile, lo ha puntato verso di un dipendente della ditta, per poi colpirlo con un pugno in viso. I tre rapinatori per giungere nel mobilificio hanno utilizzato un’autovettura Fiat Palio guidata da un quarto complice, che nel corso della rapina è rimasto all’interno del mezzo. L'auto era stata rubata a Sava (TA) e, successivamente data alle fiamme. I 4 rapinatori, sempre travisati e con le armi in pugno, mediante violenze e minacce, poco dopo si sono impossessati di un’altra vettura, una Fiat Panda al fine di darsi alla fuga, sottraendola con la forza al possessore. Le indagini, effettuate anche tramite la visione dei filmati di videosorveglianza pubblici e privati di tutta la zona, hanno consentito, partendo da Sava, l’identificazione degli autori del furto della Fiat Palio nei cognati indagati Misuraca e Leo. I La ricostruzione degli eventi, resa possibile grazie all’esame dei fotogrammi delle telecamere, ha permesso di ricostruire il percorso della Fiat Palio da Sava località in cui è stata asportata nella prima mattinata, sino al luogo della rapina e ai successivi eventi. Gli ulteriori elementi probatori, che hanno permesso di costruire il quadro cautelare, sono rappresentati dalla descrizione dei rapinatori fatta dalle parti offese e dai testimoni, che hanno rivelato determinanti particolari riguardo agli indumenti dagli stessi indossati. Misuraca era già stato condannato per reati associativi di tipo mafioso e sottoposto alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno. Il latitante, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato associato nel carcere di Brindisi.
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