Cronaca 

Arresto Briganti. Motta: "preso grazie alla collaborazione dei cittadini"

La polizia è riuscita ad arrestare anche l'ultimo uomo dell'operazione "Cinestore".  Pasquale Briganti, detto Maurizio, era riuscito a sfuggire alla cattura nel blitz del 24 ge...

La polizia è riuscita ad arrestare anche l'ultimo uomo dell'operazione "Cinestore".  Pasquale Briganti, detto Maurizio, era riuscito a sfuggire alla cattura nel blitz del 24 gennaio scorso in cui furono catturate 42 persone, ed è stato arrestato ieri dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce. Briganti stava passeggiando sul lungomare di Torre Suda con la famiglia, ma è stato riconosciuto da alcuni passanti che hanno allertato le forze dell'ordine. Da lì a poco la cattura. Il 42 enne leccese è ritenuto uno dei leader dell'organizzazione criminale che gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti tra le province di Lecce e Brindisi. Ulteriori particolari sono emersi nella conferenza stampa convocata questa mattina nella Questura di Lecce, cui era presente anche il procuratore Cataldo Motta e il capo della Squadra Mobile, Michele Abenante. La polizia riuscì a ricostruire il sodalizio attraverso un'ottantina di intercettazioni telefoniche e ambientali dentro e fuori dal carcere, sulla base di numerosi indizi che facevano ipotizzare l'esistenza di una organizzazione criminale capeggiata da Pasquale Briganti e dai fratelli Roberto e Giuseppe Nisi, ritenuti degli affiliati a pieno titolo della Scu. Tra gli affari del gruppo, scardinato a gennaio, non ci sarebbe stata solo la droga ma anche gioco d'azzardo, attraverso  la gestione di bische clandestine e le estorsioni. Non sorprende quindi che al momento del blitz lo stesso Cataldo Motta fosse "infuriato" per la fuga di Briganti e dei fratelli Nisi. La fuga dei due si era però interrotta quasi immediatamente, quella di Briganti invece è finita dopo sei mesi, nel tardo pomeriggio di ieri, di fronte al tramonto di Torre Suda.  Anche il sindaco Paolo Perrone ha salutato con soddisfazione la brillante operazione degli agenti della Polizia di Stato: “Un lavoro instancabile di intelligence e impegno quotidiano. Solo così si riescono ad ottenere risultati significativi di grande importanza per il territorio salentino, oramai lontano dalle vecchie logiche criminali e dai drammatici agguati degli anni Ottanta e Novanta, ma pur sempre oggetto di attenzione della malavita locale.   Al capo della Squadra Mobile di Lecce, Michele Abenante e al suo vice Rocco Carrozzo -conclude il sindaco Perrone- giungano, a nome della comunità che io rappresento, i miei più sentiti complimenti per questo ennesimo capolavoro investigativo che va ad aggiungersi ad altri meritori interventi, segno inequivocabile del lavoro puntiglioso compiuto dalle forze dell'ordine in collaborazione con la magistratura leccese”.  

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