Arte e archeologia Cronaca Salice Salentino 

A Salice Sovrintendenza e vescovo presentano il restauro dell'antica Chiesa Madre del '700

All’incontro di venerdì 2 febbraio presenti Sovrintendenza, tecnici progettisti e l’arcivescovo della diocesi Brindisi-Ostuni Giovanni Intini.

Festa grande, festa di comunità e di storia, venerdì 2 febbraio alle 19:00, a Salice Salentino, per la presentazione ufficiale dell’intervento di restauro delle facciate e della copertura in legno della storica chiesa di Santa Maria Assunta di piazza Plebiscito.

Dopo l’approvazione da parte della Sovrintendenza, il tetto della storica chiesa madre, sarà interessato da importanti lavori di restauro che seguono quelli della facciata e del campanile.


Una parte dunque, dell’imponente progetto che riguarda l’intera chiesa, sarà presentato alla cittadinanza venerdì 2 febbraio alle ore 19:00 con le relazioni di Giorgio De Marinis, direttore Beni culturali Arcidiocesi Brindisi-Ostuni, dei tecnici progettisti Vincenzo Capoccello, Sergio Sozzo e Giovanni Ianne, del rappresentante legale della Nicolì spa Valentino Nicolì e deò direttore tecnico della Canducci Group Davide Canducci. Ad aprire i lavori saranno il sindaco Cosimo Leuzzi, il parroco don Massimo Alemanno e la Sovrintendenza di Lecce. Le conclusioni sono invece affidate all’arcivescovo della diocesi Brindisi-Ostuni, S.E. Mons. Giovanni Intini.

Il progetto di restauro e cura della storica chiesa, ricostruita nel ‘700, è più ampio e complesso, si procederà passo dopo passo, partendo dal tetto, grazie ai proventi dell’otto per mille e all’impegno della diocesi che consentono di recuperare e preservare un pezzo di identità salicese e salentina.


Già nel 2021-2022 attraverso il bonus facciate al 90% è stato possibile il recupero della facciata della chiesa. Otto mesi di impegno per restituire la luce esterna ad un tempio che da sempre è luogo di culto ma anche di interesse tra i più fotografati, forte anche del valore del suo campanile, unico esemplare confrontato con quelli delle chiese di altri comuni nel nord Salento per dimensioni e struttura. Un campanile che, come altri dettagli della parrocchia salicese, richiama in maniera chiara quelli della cattedrale di Lecce.

''Si attribuisce addirittura allo Zimbalo la progettazione della nostra chiesa. Lo stabile attuale fu ricostruito sui resti di quella che già c’era e crollò alla fine del ‘600. Risale al ‘700 e fu costruito grazie alle donazioni della popolazione, si narra addirittura che così grande era la devozione dei salicesi, come riportano gli storici,  che molti di loro all’epoca si recarono presso le cave della zona per prendere e trasportare le pietre utili alla ricostruzione'', spiega il giornalista e storico salicese, Rosario Faggiano.

La storia la fa la comunità, e la chiesa Santa Maria Assunta è gioiello che ''l’intera comunità deve custodire, difendere con cura. Assistiamo a un momento storico per la nostra Salice, passo importante di un cammino più lungo, che deve essere identitario e condiviso'', le parole del sindaco Mimino Leuzzi.


''Tutti questi lavori sono cofinanziati - auspica don Massimo - per una parte interviene la Cei, per un’altra ci aiuterà la diocesi ma una parte dobbiamo metterla noi, come comunità parrocchiale. La chiesa Madre è un bene nostro, di tutti noi nessuno escluso e dobbiamo tenerci come hanno fatto i nostri padri, i nostri avi''.


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