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Commissione Pari Oppotunità, eventi culturali a Castro e Casalabate

Appuntamento mercoledì e giovedì con il percorso di sensibilizzazione sui temi delle pari opportunità e dei diritti civili.

La Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce continua, anche in piena estate, il suo percorso di sensibilizzazione sui temi delle pari opportunità e dei diritti civili con due eventi in cui, attraverso il linguaggio dell’arte e della cultura, si affronteranno temi di grande attualità.

Il primo è in programma mercoledì 21 agosto alle ore 21:00, in Piazza Publio Virgilio Marone, a Castro, dove sarà presentato il libro “Lea Garofalo - Una madre contro la 'ndrangheta”, edito da Becco Giallo. L’incontro, ideato e organizzato dalla Cpo provinciale in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con il patrocinio del “Presidio Libera Casarano - Angelica Pirtoli”, sarà aperto dai saluti della presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce Anna Toma, del sindaco di Castro Luigi Fersini e dell’assessora comunale ai Servizi sociali e alle Pari Opportunità Raffaella Persano. Dialogheranno con l’autrice, Ilaria Ferramosca, la giornalista Luana Prontera e Roberto Tanisi, già presidente del Tribunale di Lecce.


Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della 'ndrangheta, fu uccisa in modo barbaro, la notte tra il 24 e il 25 novembre del 2009,  non solo perché aveva collaborato con la giustizia, ricostruendo gli omicidi di ‘ndrangheta effettuati a Milano negli anni ‘90, ma anche perchè contrapposta alla cultura mafiosa, che non perdona il tradimento, soprattutto di una “fimmina” . Una donna, quindi, responsabile di aver mostrato la propria autonomia intellettuale, ribellandosi agli uomini del clan.  La sua colpa? Voler cambiare vita. Per amore della figlia si è messa contro il convivente, i parenti, il fratello Floriano.

“Lea Garofalo è una testimone e la scelta delle parole non è mai stata così importante. Ha lottato tutta la vita contro il sistema mafioso veniva chiamata negli atti ufficiali ‘collaboratrice di giustizia’ al pari dei pentiti di mafia che per la mafia però hanno vissuto e operato. Lea è una testimone di ciò che non deve essere dimenticato: il coraggio della sua vita, la forza della sua voce, la passione nel suo essere madre, la costanza con cui ha sempre detto no”, evidenzia Anna Toma, alla guida della Commissione Pari opportunità provinciale.

“Nell’ultimo decennio tante donne si sono ribellate al meccanismo socioculturale e criminale delle mafie, pagandone a volte un prezzo altissimo. Non  dobbiamo dimenticarle ed anzi occorre tenere viva la loro memoria per combattere la paura e l’omertà, ma anche per proteggere chi sceglie di denunciare. Coltivare la legalità, coltivare la libertà. Assumendo la consapevolezza che dire No alla violenza sulle donne, significa anche dire No alle mafie e alla mentalità mafiosa”, prosegue Anna Toma.

Giovedì 22 agosto, alle ore 20:30, in Piazza Lecce, a Casalabate, è in calendario il secondo evento volto ad accendere i riflettori sul fenomeno carcerario. Ad esibirsi un gruppo teatrale d’eccezione, la Compagnia Stabile Assai, formata da detenuti e da detenuti semiliberi che fruiscono di misure premiali, oltre che da operatori carcerari e da musicisti professionisti, che porterà in scena lo spettacolo dal titolo “Fiumi di Parole - Dal Tevere al Mississipi”, scritto e diretto da Antonio Turco, responsabile delle attività culturali presso la Casa di reclusione di Rebibbia. I testi degli spettacoli della Compagnia Stabile Assai sono inediti, scritti con la collaborazione di tutti i detenuti.

L’evento è realizzato grazie ad A.I.C.S. Direzione Nazionale - Comitato provinciale di Lecce, in collaborazione con la Pro Loco di Casalabate e la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, il patrocinio della Provincia di Lecce, dei Comuni di Trepuzzi e Squinzano, dell’Ordine degli Avvocati di Lecce e dell’Associazione Antigone.

“Il mondo carcerario affronta da tempo una condizione di crisi strutturale che, più volte segnalata anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, con gravi condanne nei confronti del nostro Paese, ha visto nel tempo susseguirsi tentativi di riforme, con esiti parziali rispetto agli obiettivi immaginati, ed interventi più o meno emergenziali, volti a tamponare, soltanto a tratti, le condizioni di sovraffollamento grave delle strutture di detenzione. In tutto ciò, sembrano ormai dimenticati la funzione rieducativa della pena ed i principi di pari opportunità sanciti nella nostra Costituzione”, dichiara la presidente della Cpo provinciale Anna Toma.


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