Cronaca Politica Lecce 

Il centrosinistra compatto contro le assunzioni con mobilità

Procedura sbagliata anche per Pd e Con. Scorrano: “L’ex sindaco ha raggiunto il fondo”.

Continuano le polemiche sulla procedura di mobilità che ha portato all’assunzione di 11 amministrativi. “Quanti dipendenti in servizio presso altri comuni ed interessati alla possibilità di un trasferimento a Lecce hanno saputo che, alla fine dello scorso anno, si stava aprendo la possibilità di una mobilità? - si è chiesto ieri il capo dell’opposizione Carlo Salvemini - Non lo sappiamo,  perché la giunta Poli ha deciso di avviare le procedure di mobilità per passaggio diretto da altre pubbliche amministrazioni senza emanare alcun bando di evidenza pubblica”. Lecce Città Pubblica ha anche posto l’accento sulla questione del conflitto d’interessi, perché Gianpaolo Scorrano non avrebbe dovuto prendere parte a una delibera che poi ha favorito l’assunzione di sua moglie. “La legge prevede l’astensione degli amministratori comunali nel caso di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini entro il quarto grado. In questo modo, da poche settimane, hanno preso servizio al Comune undici dipendenti provenienti da altrettanti comuni della provincia, fra cui anche coniugi di un assessore e di un consigliere di maggioranza”, ha scritto Salvemini su Facebook domenica. La replica di Scorrano è stata tranchant, dopo aver annunciato una risposta nel merito da parte del dirigente responsabile della procedura: “«Il sottoscritto non intende scendere al livello di miseria umana dell’ex sindaco e dei suoi due consiglieri che hanno inteso, solo loro e non altri, sottoscrivere l’istanza - puntualizza l’assessore Scorrano - È del tutto evidente che Salvemini sia rimasto solo: tutto il gruppo PD e la coalizione che fa capo a Delli Noci si è dissociata da un’iniziativa che ha il sapore amaro di un becero attacco personale allo scrivente. D’altro canto, poco meno di un mese addietro, era già uscito sull’argomento il suo ex assessore al personale, nonché avvocato, che aveva dichiarato ufficialmente la legittimità della procedura in questione. E se così non fosse stato perché l'ormai ex sindaco ed ex capo dell’opposizione non ha impugnato la delibera nelle opportune sedi giudiziarie? Avrebbe avuto l’obbligo, morale, politico e giuridico, in tal senso, anziché cercare il clamore mediatico come ha inteso invece fare trasmettendo una inutile istanza direttamente alla stampa. Non vi è chi non veda, dunque, come l’incapacità di fare una reale e costruttiva opposizione nelle sedi competenti, dalle quali peraltro è quasi sempre assente (a differenza dei social), abbia fatto sì che l’ex sindaco toccasse davvero il fondo”. In mattinata, è arrivata la risposta dei gruppi consiliari leccesi, Con e Pd, che danno man forte all’ex sindaco: “Non possiamo non rilevare profili di illegittimità oltre che di inopportunità - scrivono in una nota congiunta i consiglieri di centrosinistra- La Giunta Poli con la definizione delle procedure di mobilità ha, di fatto, impedito con l’assenza di un bando pubblico, a tutti gli interessati legittimati, di partecipare a detta procedura presentando la propria candidatura. Tutto ciò appare discriminatorio e privo di trasparenza. La pubblicità delle azioni e procedure deve necessariamente caratterizzare l’azione della Pubblica Amministrazione, che nella trasparenza e pubblicità degli atti che pone in essere garantisce l’eguaglianza di trattamento per tutti i cittadini.

 
I gruppi consiliari Partito Democratico e CON non possono non rilevare le sconcertanti dichiarazioni dell’assessore Scorrano  che, piuttosto che rispondere nel merito, continua ad adottare la modalità tipica dei prestidigitatori, cioè spostare l’attenzione della platea dalla mano che opera il ‘miracolo’, nel chiaro intento di minare anche la compattezza dei gruppi di minoranza che non abdicano e, certamente, non rinunciano a quanto di loro competenza, vale a dire controllo e proposte operative nell’ambito delle azioni amministrative.
 
Non si preoccupi quindi l’assessore Scorrano della unità di questa minoranza che resta ben compatta e graniticamente attenta nel controllo degli atti e delle procedure con il solo obiettivo che garantisca tutti i cittadini nell’avere le medesime opportunità. L’appartenere a un determinato gruppo, familiare o politico, non può essere corsia preferenziale per accedere a posti che dovrebbero essere messi a disposizione di tutti”.

Potrebbeinteressarti