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Congedo (FdI) e Casilli (M5S): ''Pessima notizia il ritiro dell'investimento Porsche sulla Pista di Nardò''

Interventi sulla decisione annunciata ieri dal gruppo tedesco a proposito del Nardò Technical Center.

“E’ una pessima notizia per il Salento e per tutta la Regione Puglia la rinuncia da parte di Porsche all’investimento da 450 milioni di euro per l’ammodernamento della pista di collaudo di Nardò. Un epilogo che lascia con l’amaro in bocca dal momento che il Nardò Technical Center, insediato da tempo in provincia di Lecce, si era affermato negli anni come sito di eccellenza, utilizzato per il collaudo di vetture provenienti da tutto il mondo, attirando tecnici e ingegneri di fama internazionale e generando un notevole indotto anche sul fronte turistico. Temo, dunque, che le ricadute economiche di questa decisione possano essere molto pesanti per la nostra Regione ed auspico che si possano creare le condizioni affinché l’azienda torni sui suoi passi, con buona pace di chi sposa un ambientalismo ideologico che rema contro il territorio”, Lo dichiara in una nota il deputato leccese di Fratelli d’Italia Saverio Congedo.

“La decisione di Porsche di rinunciare definitivamente al progetto di espansione del Nardò Technical Center, è dovuta  principalmente al difficile momento dell’automotive e della situazione di incertezza che sta vivendo l’intero settore. Nessuno ha mai avuto un atteggiamento pregiudiziale contro questo progetto, ma assieme alle associazioni del territorio avevamo proposto soluzioni alternative, peraltro da quello che ci risulta al vaglio della stessa NTC Porsche, tali da scongiurare la scomparsa di 200 ettari di bosco  secolare e macchia mediterranea in una zona SIC, a fronte di compensazioni, che da subito erano apparse irrealizzabili e prive di fondamento”, ha inoltre dichiarato il consigliere del M5S, Cristian Casili.

“Dopo la firma dell’accordo di programma con la Regione Puglia e i comuni di Nardò e Porto Cesareo - continua Casili - avevo chiesto più volte di ascoltare in audizione gli assessori regionali competenti, i comuni e le associazioni per cercare di coniugare temi fondamentali come sviluppo economico e tutela dell’ambiente. Confronto che purtroppo è mancato per l’assenza della Regione. Avevamo chiesto che gli interventi previsti fossero realizzati nelle superfici prive di vegetazione all’interno dell’anello dell’NTC Porsche, in aree già ben definite, invece che coinvolgere il bosco e le zone all’esterno, prospettato soluzioni che andassero in questa direzione. La vera macchia di questa vicenda è stata aver giustificato il progetto con opere di interesse pubblico, come l’elisoccorso per l’emergenza urgenza in una zona difficilmente raggiungibile. Si è persa l’occasione per la prima volta di raggiungere un punto di equilibrio tra interessi in gioco pubblici e privati. Ci sarebbe dovuto essere un dialogo maggiore con il territorio prima della firma di un accordo di programma calato dall'alto, con opere fortemente impattanti. Alla fine di questa vicenda una cosa è certa:si è mantenuto per le future generazioni un patrimonio boschivo di inestimabile valore a cui con troppa superficialità non si è voluto dare il giusto peso economico ed ecosistemico”.

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