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Melendugno, la settimana prossima arriverà l’ok in giunta all’accordo con Tap

Il Comune dovrà accontentarsi di 6 milioni anziché 10, su consiglio dei legali. Vernole prende tempo.

L’iter burocratico si sta concludendo: la delibera per l’accordo con Tap sui ristori dovrebbe essere approvata in giunta la settimana prossima. La segreteria generale del Comune di Melendugno darà un parere di congruità della somma e certificherà che non ci sono controindicazioni rispetto alla legge regionale sulle “compensazioni ambientali”.

Tutta la vicenda dovrebbe chiudersi con 6 milioni: il Comune rinuncerà ad andare avanti nei vecchi contenziosi e nel processo penale. In allegato alla delibera ci sarà il parere dell’avvocato Francesco Calabro, già dato oralmente nella commissione dedicata, per spiegare le prospettive del processo: è rischioso attendere che i vertici del Trans-Adriatic Pipeline vengano condannati.

L’assoluzione è stata chiesta per 6 capi d’accusa su 7: resta in piedi il processo per l’inquinamento della falda, che teoricamente sarebbe grave, perché per 15 giorni è stato verificato il superamento dei tassi soglia di alcuni inquinanti, ma non si può con certezza incolpare Tap per quello sforamento. Non è stato provato documentalmente il nesso causale tra inquinamento e attività della multinazionale.

Anche se gli attivisti e il Pubblico Ministero puntano alla condanna, l’incertezza domina perché si è tenuta una conferenza di servizi nel 2018 che ha ritenuto che non fosse possibile stabilire un nesso di causalità tra inquinamento e attività della multinazionale. Non fu fatta una perizia né una consulenza tecnica e questo è il punto debole per l’accusa.

Queste condizioni hanno spinto il sindaco Maurizio Cisternino ad accogliere la proposta di 6 milioni di ristori, ascoltando il suggerimento dei legali di Melendugno. Non si possono chiedere le compensazioni ambientali retroattive: la legge regionale vale solo per il futuro, per un eventuale “raddoppio” di Tap (l’infrastruttura potrebbe essere potenziata in modo tale da consentire un maggior afflusso di gas). Il contributo previsto dalla Puglia ammonta al 3% sul valore commerciale del gas trasportato: un vero affare per qualsiasi comune.

Due anni fa il Comune di Melendugno si stava accordando per 10 milioni, ma ora dovrà accontentarsi di meno secondo i suoi legali. Le condizioni sono cambiate ed il tavolo provinciale di due anni fa è saltato.

In campo c’è anche il Comune di Vernole, a cui la multinazionale è disposta a dare 2 milioni per superare i contenziosi, ma sindaco Mauro De Carlo prende tempo, mentre il processo va avanti.


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