Cronaca Lecce 

''Grave situazione per il personale di Polizia Penitenziaria nel carcere di Lecce''

Roger Durante, Segretario Regionale di Alleanza Sindacale Polizia Penitenziaria, torna a denunciare le gravi carenze all'interno dell'istituto penale.

La Segreteria Generale Al.Si.P.Pe., rappresentante del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Lecce, alla luce del perdurare delle gravi criticità in cui da tempo versa l’istituto leccese e dell’aggravarsi delle condizioni lavorative con la chiusura della mensa obbligatoria di servizio nel totale abbandono dell’amministrazione penitenziaria, proclama lo stato di agitazione.

La struttura penitenziaria ha raggiunto un grave stato di sovraffollamento tale da non poter accogliere altri detenuti, caratterizzata da una grave carenza di personale reso allo stremo, sottoposto a turnazioni massacranti.

La mensa obbligatoria di servizio è ormai chiusa da mesi e nessuna soluzione a breve termine è stata adottata dall’amministrazione penitenziaria per garantire al personale il giusto ristoro durante il turno di servizio. Il personale di Polizia Penitenziaria, durante il servizio, si trova spesso costretto a consumare pasti frugali (panini, cibo portato da casa) all’interno dell’ambiente detentivo, seppur si riconosce l’interessamento della Direzione dell’Istituto di Lecce nell’aver individuato degli spazi diversi e più idonei.

Tuttavia, il personale in servizio non riesce a godere di un adeguato momento di pausa o ristoro, in violazione dei più elementari principi di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sanciti dalle norme in materia.

Il buono pasto sostitutivo non va a compensare neppure lontanamente il danno arrecato dalla mancata erogazione del servizio mensa, in special modo considerando che dalle ultime comunicazioni del Provveditorato regionale non si conoscono neppure le tempistiche di concessione degli stessi. Tale situazione comporta grave pregiudizio al benessere psicofisico del personale.

Non meno grave, il fatto che il penitenziario salentino è di fatto diventato un contenitore regionale destinato ad accogliere situazioni ingestibili altrove, senza peraltro alcun sostegno in termini di risorse e di un’adeguata risposta trattamentale. L'Istituto è pertanto al collasso. Non vi sono più spazi, né strumenti adeguati a fronteggiare un’emergenza che non è più solo organizzativa, ma strutturale.

Si continua a indietreggiare sul fronte diritti dei lavoratori, con ciò contribuendo ad un clima di sempre maggiore insoddisfazione che si manifesta anche nella continua perdita di personale, non solo per le ripetute aggressioni, ma per una crescente incidenza sulla salute del personale, ad oggi costretto a turnazioni massacranti.

Pertanto, si proclama lo stato di agitazione del personale operante presso la Casa Circondariale di Lecce che, a tal proposito, questa mattinata ha effettuato un sit-in di protesta all’esterno dell’istituto.


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