Cronaca Galatina Pressioni dal clan per far vincere la squadra, in carcere Luciano Coluccia Il 71enne a capo dell'omonimo clan di Galatina dovrà scontare una condanna a nove anni di reclusione 25/06/2021 circa 1 minuto Nella giornata di ieri 24 giugno gli agenti in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Lecce, unitamente ai colleghi del Commissariato di P.S. di Galatina, hanno eseguito l’Ordine di Carcerazione emesso dalla locale Procura della Repubblica – Ufficio esecuzioni penali - a carico di Luciano Coluccia 72enne di Galatina, già sottoposto agli arresti domiciliari, per scontare la pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione.L'accusa è di aver alterato, offrendo anche somme di denaro, il risultato di alcune partite del campionato Regionale Pugliese di calcio, stagione 2015/2016, al fine di favorire la promozione alla categoria superiore dell’A.S.D. Pro Italia Galatina, di cui Coluccia era presidente.All’epoca dei fatti le indagini furono condotte dalla stessa Squadra Mobile e si conclusero con l’emissione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di nove persone, eseguita il 15 maggio 2018. In quella circostanza il 71enne fu posto agli arresti domiciliari. Attraverso le indagini è stato documentato il «riconoscimento della capacità criminale del clan ad imporsi sul territorio grazie alla forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di sottomissione che ne deriva» ed il tentativo di eludere ulteriori attività di contrasto da parte della Magistratura e delle forze dell’Ordine, indirizzando gli interessi del clan verso settori apparentemente leciti.Le attività tecniche hanno permesso di accertare come il clan, attraverso Luciano ed il figlio Danilo Coluccia, avesse acquisito il totale controllo della locale squadra di calcio “A.S.D. Pro Italia Galatina”, con annesso stadio comunale “G. S specchia”, utilizzandola come strumento per la costante e pressante richiesta di somme di denaro a commercianti ed imprenditori di Galatina e comuni limitrofi a titolo di «sponsorizzazione» offrendo in cambio “protezione” agli imprenditori operanti sul territorio. E’ emerso inoltre che padre e figlio abbiano falsato diverse partite del campionato Regionale Pugliese attraverso la promessa o l’offerta di denaro od altre utilità ad allenatori, dirigenti e giocatori di squadre avversarie al fine di condizionarne il risultato in maniera positiva per la Pro Italia Galatina. Altre circostanze evidenziate dalle indagini sono la richiesta di intervento su imprenditori al fine di condizionarne le scelte imprenditoriali come ad esempio il licenziamento di lavoratori occupati non graditi al Clan nonché l’attività di recupero crediti utilizzando minacce rafforzate dall’uso del proprio cognome e della fama criminale della famiglia per ottenere denaro .
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