Cronaca Puglia sette 

Custodia cautelare in carcere per tentato omicidio per un marito violento

Un 41enne di Latiano ha ripetutamente percosso la moglie anche in presenza del figlio minorenne che lo ha fermato prima che la uccidesse.

Nella serata del 19 luglio scorso, a Brindisi, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nell’ambito di una indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo, indagato per il reato di “tentato omicidio aggravato” avvenuto a Latiano il 25 giugno 2024.

L’uomo, un 41enne di Latiano, è ritenuto responsabile di aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, atti idonei, diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della moglie, anche alla presenza del figlio minore. Nello specifico, colpiva ripetutamente la vittima con schiaffi e calci sul corpo, in particolare spingendola a terra, colpendola, ponendole anche un ginocchio sulla gola, impedendole così di respirare, colpendola poi alla nuca, dopo che tentava di rialzarsi, cagionandole lesioni, diagnosticate in politrauma da percosse, trauma toracico chiuso, trauma contusivo agli arti inferiori e superiori, con prognosi riservata.

L'hai quindi condotta in una campagna, dopo averla afferrata per un braccio e costretta a seguirlo, per poi riportarla successivamente in casa; senza realizzare il proprio intento per cause indipendenti dalla propria volontà, in particolare, si fermava solo quando il figlio si frapponeva fra di lui e la vittima e successivamente sopraggiungevano le Forze dell’Ordine.

Gli elementi probatori raccolti dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Latiano, che hanno svolto indagini in modo congiunto, sono consistiti nel primo intervento, escussioni con audizioni protette della persona offesa e del figlio minorenne ed altre persone informate sui fatti per ricostruire dinamica e movente del reato. Inoltre, l’incidente probatorio del minorenne, la cartella clinica e la relazione del medico legale hanno permesso di avere elementi di reità chiari e concordanti. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’indagato resta recluso nel medesimo carcere in cui si trovava detenuto per altra causa connessa.

Dopo l’avvenuta esecuzione dell’ordinanza cautelare, si svolgerà l’interrogatorio di garanzia dell’indagato e, quindi, il confronto con la difesa dello stesso.


Potrebbeinteressarti