Cronaca Politica Copertino 

Vasca di via Mogadiscio, 10 giorni alla ditta prima della risoluzione del contratto

Il sindaco De Giorgi passa alle maniere forti: i lavori, dopo un lungo stop, dovrebbero ricominciare il 13 ottobre. Leo: “Vogliamo garanzie che non vengano danneggiati condominio e istituto scolastico”.

Continua a tenere banco a Copertino il dibattito sui lavori della vasca di via Mogadiscio, fermi, secondo quanto ci dice il sindaco Vincenzo De Giorgi, per problemi della ditta appaltatrice: “Ho ereditato questa situazione: erano fermi i lavori anche quando non ero sindaco. La comunicazione di avvio del procedimento di risoluzione del contratto per i lavori di via Mogadiscio è stata notificata il 3 ottobre scorso ad Infratech Consorzio Stabile, ed alle altre società interessate, oltre al direttore dei lavori ed al coordinatore per la sicurezza”.

I notevoli ritardi causati nell’esecuzione dei lavori, sospesi ormai dal mese di giugno, e i danni causati dai recenti allagamenti che hanno comportato cedimenti strutturali, hanno indotto il responsabile del progetto
arch. Francesco Calasso, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, a diffidare la società appaltatrice a riprendere i lavori entro il 13 ottobre pena la risoluzione del contratto. Sono decine le comunicazioni intercorse negli ultimi mesi tra gli uffici comunali e i responsabili delle società interessate ai lavori fatte proprio nel tentativo di limitare i ritardi che si andavano accumulando, ma proprio l’importanza dei lavori da eseguire e l’approssimarsi della stagione invernale hanno spinto i responsabili del progetto ad avviare la procedura per la risoluzione del contratto. Com'è noto, infatti, l’appalto per l’importo di 2.500.000 euro era stato deciso dalla Giunta comunale nel 2022 e prevedeva i lavori necessari alla sistemazione idraulica di alcune aree dell’abito nord del paese, esposte a rischio idrogeologico. I lavori sarebbero dovuti terminare entro il 12 ottobre e la sospensione
degli stessi per circa 3 mesi rischia di comportare gravi danni per la Città.

“Ho esortato i responsabili degli Uffici a tenera alta la guardia su tale questione – ha dichiarato il sindaco Vincenzo De Giorgi – anche perché i fenomeni atmosferici sempre più estremi non consentono di stare a
guardare. È necessario agire e farlo in fretta, oltre che bene. Come Amministrazione Comunale stiamo monitorando l’evoluzione dei fatti e non esiteremo a prendere decisioni anche radicali laddove se ne ravvisasse la necessità”.

“Prima di riprendere i lavori, ci dev’essere una relazione di un esperto geologo (non di parte), che ci dica dove finiscono le acque e se i lavori possono essere fatti in sicurezza - spiega il consigliere di opposizione Antonio Leo - Siamo contenti che la Commissione controllo e garanzia, con la sola presenza dell’opposizione, abbia dato impulso a lavori fermi da più di 3 mesi. Vorrei che l’opera fosse realizzata nel più breve tempo possibile, ma dobbiamo pensare anche alla sicurezza della scuola e di un condominio densamente popolato”.

Davanti al castello e alle poste due pullman si fermavano e bloccavano il traffico. Se STP ha un ritardo di 12/13 minuti possiamo sopprimere una delle fermate (sono 4, ne possiamo mettere solo 3). Mi hanno distrutto basolato, asfalto. Passare dal centro è impossibile: si fra grande disastro ai copertinesi. Le dirigenti mi chiamano che vogliono fermare più vicine alla scuola. Non puoi farlo fermare davanti alle abitazioni. Una fermata in via Torricelli, poi in via Raffaello Sanzio, poi vicino alla scuola “Don Tonino Bello”, la succursale e poi una vicino all’ospedale per i lavoratori. Non posso dare disservizio ai cittadini dando l’ok a una fermata in centro come prima da entrambe le parti. Fermare il traffico in centro per 5 o 6 minuti significa creare una fila di auto di 2 chilometri.


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