Cronaca Specchia La protesta della madre di Noemi contro i permessi premio all’assassino della figlia “Mentre i familiari di Noemi Durini continuano a vivere il vero ergastolo del dolore, a Lucio Marzo, un assassino condannato a 18 e 8 mesi, vengono concessi permessi premio per recarsi allo stadio a fare il tifo e tanto altro”. 13/12/2024 circa 8 minuti La mamma di Noemi Durini, Imma Rizzo, e il suo avvocato, Valentina Presicce, scrivono una lunga lettera per protestare contro i permessi premio concessi all’autore di uno dei più gravi femminicidi commessi nel Salento.“Troppi permessi premio! Lucio Marzo è un lucido assassino ancora pericoloso”. La mamma di Noemi Durini, Imma Rizzo, e il suo avvocato, Valentina Presicce, non ci stanno e chiedono di fermare i permessi concessi all’autore di uno dei più gravi femminicidi del Salento. Per la difesa tutte queste concessioni sono una sconfitta dello Stato italiano. In data 3 settembre 2017, Lucio Marzo colpiva Noemi Durini, 16 anni, di Specchia (LE) con un coltello, la cui lama si spezzava nella testa della vittima e dopo aver spinto Noemi per terra, l’aveva colpita ripetutamente con dei sassi e l’aveva trascinata, ancora viva, fino ad un muretto a secco, seppellendola sotto alcuni massi nonostante fosse consapevole che Noemi ancora respirasse. “La morte interveniva, dunque, durante l’azione di seppellimento, mentre Noemi Durini era viva e reattiva, circostanza che Lucio Marzo dimostrava di conoscere, allorché il 19 ottobre 2017, molto prima del deposito della relazione di consulenza medico legale, dichiarava al padre nel corso di un colloquio in carcere ‘…io ho messo tutte le pietre ma lei…cercava di muoversi, però c’erano ancora tante pietre che non riusciva a muoversi..quindi è morta direttamente’” - riflette l’avvocata.Dal 10 agosto 2023, con Imma Rizzo, la mamma di Noemi Durini, la sua legale porta avanti una battaglia contro i permessi premio “concessi a lucidi e crudeli assassini”. “Già la parola ‘premio’ ci fa rabbrividire: penso faccia rabbrividire tantissimi italiani. Quale premio può essere concesso ad un assassino? La nostra battaglia è iniziata dopo un fatto gravissimo verificatosi il 10 agosto 2023, Alle ore 05.15 del mattino, Lucio Marzo veniva fermato ubriaco alla guida di una autovettura. La pattuglia della polizia stradale affiancava l’auto guidata dal ragazzo e intimava nuovamente al conducente di fermarsi. In tale circostanza, Lucio Marzo dapprima simulava l’intenzione di fermarsi e poi accelerava repentinamente dandosi alla fuga creando pericolo e turbativa alla circolazione stradale e proseguiva a velocità sostenuta, sebbene vi fosse la presenza di svariate persone che attraversavano la strada. La condotta del Marzo è avvenuta in violazione a tutte le prescrizioni imposte dal magistrato di sorveglianza, che gli vietavano la guida di qualsiasi veicolo a motore. Per lui scattava una denuncia a piede libero per guida in stato di ebrezza''.''Non riusciamo a capire come mai il Marzo, affidato, in quei giorni, al titolare di un esercizio commerciale e sottoposto alla vigilanza della polizia o dei carabinieri competenti per territorio, fosse in giro, ubriaco, alle 5 del mattino. A seguito di questo gravissimo episodio, chiedevo il trasferimento immediato di Lucio Marzo dall’istituto penale minorile di Quartuccio ad un carcere per adulti, perché la sua condotta pericolosa dimostrava l’incompatibilità con il sistema penale minorile” - spiega l’avvocata.Il 13 settembre 2023, proprio il giorno in cui Noemi fu ritrovata (13 settembre 2017) il suo assassino, Lucio Marzo, iniziava la detenzione in un carcere per adulti (prima al Bancali di Sassari, poi trasferito al bollate di Milano). “Il grave gesto compiuto dal Marzo, in permesso premio, denotava che siamo ben lontani da quel processo di rieducazione necessario per il suo reinserimento virtuoso nella comunità; non v’è poi da stupirsi se l’elargizione disinvolta di questi permessi premio, alla luce delle condotte tenute, susciti l’indignazione delle famiglie e dell’intera società civile” - scrive l’avvocata.“Per la prima volta in Italia, siamo riuscite ad entrare in un carcere italiano e scoprire quello che succede, poche settimane fa, infatti, il magistrato di sorveglianza, mi ha trasmesso tutti i permessi premio concessi al Marzo la cui lettura ha fatto sprofondare la famiglia di Noemi nel dolore, come se la figlia fosse stata uccisa per la seconda volta dallo Stato”.L’avvocata spiega che a distanza di 3 anni dall’omicidio (10/10/2020) e a distanza di un anno dalla sentenza di Appello (07/06/2019) a Lucio Marzo è stato concesso il primo permesso premio per partecipare alla conferenza “Il senso del perdono nella vita”. “Lucio Marzo non ha mai chiesto perdono alla famiglia e non ha mai dimostrato pentimento per il fatto commesso: la sua partecipazione a una conferenza è una beffa per i familiari di Noemi Durini”- continua l’avvocato. L’Equipe trattamentale, nella relazione, del 23 settembre 2020, dichiarava di aver previsto che Lucio Marzo possa usufruire del beneficio dei permessi premio’: “in violazione dei limiti temporali previsti dalla legge, aggiungiamo noi” - tuona l’avvocata. In data 25/10/2024 il Ministro Nordio rispondeva ad una interrogazione parlamentare per “accertare se siano state rispettate tutte le condizioni per la concessione a Lucio Marzo dei permessi in essere…” , e stabiliva che “...l’univoco dettato normativo con riferimento ai suddetti limiti temporali ostava in modo ineludibile alla concessione, nelle fattispecie, dei suddetti benefici…”. “Il ministro della giustizia statuisce, in modo chiaro, che i permessi premio concessi a Lucio sono in violazione dei limiti temporali imposti dalla legge - continua il legale - Allora perché sono stati concessi? Il ministro non ha preso ancora provvedimenti nei confronti di chi li ha concessi?Appare contraddittorio che il dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, invece di contestare la concessione dei benefici e prendere provvedimenti nei confronti di coloro che concedevano benefici in violazione di legge, in data 06/11/2024 comunicava che ‘[…] si è innestata anche un’accurata attività di accertamento in merito ad eventuali profili di irregolarità in capo all’IPM di Quartucciu con precipuo riferimento alla situazione del Marzo...tale attività non abbia dato luogo ad alcuna specifica risultanza ...tanto che nessun provvedimento è stato assunto da questo DGMC nei confronti dell’IPM in parola a seguito della predetta ispezione’. Una netta contraddizione tra quanto affermato dal ministro della giustizia in quanto comunicato DGMC”.“Mentre i familiari di Noemi Durini continuano a vivere il vero ergastolo del dolore, a Lucio Marzo, un assassino condannato a 18 e 8 mesi, vengono concessi permessi premio per recarsi allo stadio a ‘fare il tifo’ - continua il legale della madre - Ci chiediamo: ma Lucio Marzo era in regime detentivo o in trasferta? Vergognoso. Anche i permessi premio concessi al Marzo per recarsi presso un esercizio pubblico di Sarroch si sono rivelati un vero fallimento. L’assassino di Noemi era affidato al titolare di questo esercizio pubblico di Sarroch, con pernottamento presso la sua abitazione, quando il 9 gennaio 2023 ritornava in IPM positivo ai cannabinoidi. Era alla guida dell’auto intestata al titolare dell’attività quando veniva fermato ubriaco alle 5 del mattino del 10/08/2023 - afferma l’avvocata - Com’è possibile, si chiede l’avvocata affidare il ragazzo al titolare di un esercizio pubblico?”. La madre di Noemi e la sua legale non sanno spiegarsi in base a cosa vengano concessi dei premi, se possa bastare la semplice “buona condotta” tra le sbarre dopo quello che ha fatto: “L’Equipe trattamentale dell’IPM di Quartuccio, invece di interrompere qualsiasi permesso premio, a seguito dei test tossicologici positivi, dichiarava: ‘Il giovane ha verbalizzato di essersi sentito particolarmente triste e dispiaciuto...insieme all’equipe di riferimento si è deciso di utilizzare un tempo congruo (più di due mesi) prima di richiedere un altro permesso…’. Triste e dispiaciuto? E i familiari di Noemi come si dovrebbero sentire? Tempo congruo 2 mesi? Inaccettabile! Questo evidenzia il fatto che il percorso di 6 anni presso l’istituto penitenziario minorile di Quartuccio è risultato un fallimento totale”.La madre e l’avvocata non ci stanno: “Ancora più vergognosi i permessi concessi a Lucio Marzo in data 02-04-06 luglio 2023 e 08-10-12 agosto 2023 per consolidare la conoscenza di una ragazza conosciuta in ambito lavorativo. È davvero sconcertante concedere un permesso premio a Lucio Marzo, soggetto ancora pericoloso, per frequentare una ragazza a distanza di soli sei anni dall’omicidio di Noemi Durini. A rischio di mettere in pericolo la vita di un’altra ragazza! Questo è lo Stato che dovrebbe tutelarci e proteggerci?”.Nessun permesso, secondo la legale è giustificato: “Altra grave violazione, secondo la difesa, è il permesso concesso a Lucio Marzo in data 25/09/2022 per recarsi a Quartucciu ed esprimere il proprio voto in occasione delle elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”. Secondo l’avvocata della madre di Noemi, “un condannato interdetto dai pubblici uffici non dovrebbe esprimere il suo voto”.Gravissimo, secondo la difesa, anche il permesso per partecipare al concerto del cantante Lazza a maggio 2024 a distanza di 8 mesi dal trasferimento punitivo. “Su 1200 detenuti del carcere di Bollate perché è stato scelto proprio Lucio Marzo, dopo soli otto mesi dai fatti gravissimi accaduti in Sardegna? (ubriaco alla guida di una autovettura). La difesa ha trasmesso due comunicazioni al ministro Nordio, il 20 novembre e il 9 dicembre per chiedere l’abolizione dei permessi premio per chi si macchia di reati così efferati come il femminicidio, anche se minorenne. Sono stati chiesti provvedimenti disciplinari a carico del direttore e degli educatori dell’IPM di Quartucco”.L’avvocata della madre di Noemi è convinta che i permessi premi siano stati concessi a un soggetto socialmente pericoloso, in violazione dei limiti temporali imposti dalla legge, e per far votare un soggetto interdetto dai pubblici uffici. “Rimaniamo in attesa che il Ministro della Giustizia prenda finalmente una posizione e faccia sapere alla famiglia di Noemi perché il suo assassino era libero dopo tre anni dall’omicidio - conclude l’avvocata - Fino a quando le famiglie dovranno lottare da sole, senza che le istituzioni si schierino veramente dalla loro parte? Chiediamo che la giustizia italiana vada nella direzione di garantire maggiore tutela alle vittime e non agli assassini. Io nel mio ruolo di avvocato sarò sempre dalla parte delle vittime e continuerò a lottare finché giustizia vera non sarà fatta. Continueremo a dare voce a chi voce non ha più. Siamo convinte che se Noemi e le vittime di femminicidio fossero con noi oggi griderebbero: ‘Basta permessi premio ai nostri assassini!’ e noi continueremo a portare avanti il loro urlo di giustizia’”. La battaglia per Noemi non è finita con la condanna del suo assassino, ma continua perché la pena sia veramente attuata, senza sconti.G.G.
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