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La Nave Aretusa nel porto di Gallipoli

L'unità della Marina Militare in sosta nel Porto gallipolino nell’ambito della campagna idro-oceanografica 2024.

Da ieri mattina, la Nave Aretusa (A 5304) è ormeggiata nel Porto di Gallipoli. Il Comandante della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Gallipoli, Capitano di Vascello Francesco Perrotti, ha dato il benvenuto al Comandante della Nave Aretusa, il Tenente di Vascello Alberto Lonardo.

Nave ARETUSA, unità idro-oceanografica della Marina Militare appartenente al tipo “Ninfe”, sarà impegnata per tutto il periodo estivo lungo le coste della penisola salentina nell’ambito dell’edizione 2024 dell’annuale Campagna idro-oceanografica, che coinvolge tutte le tre Unità specialistiche della Marina Militare dedicate allo scopo e che offre ulteriore testimonianza della collaborazione sinergica tra tutte le articolazioni della Forza Armata, tra cui il Corpo specialistico delle Capitanerie di Porto. L’impegno operativo dell’Aretusa nel contesto marittimo e litorale salentino mira a raccogliere dati utili all’aggiornamento della Carta Nautica n° 28 – che rappresenta l’area di mare compresa fra Torre dell’Ovo (Taranto) e Torre dell'Orso – a cura dell’Istituto Idrografico della Marina.


Varata il 7 giugno 2000, la nave è di casa nella base navale della Marina Militare di Venezia e ha un impiego operativo principalmente, ma non esclusivamente, orientato ai Mari Adriatico e Jonio.

Si tratta di un prezioso assetto di superficie che concorre a sviluppare l’azione capacitiva multidimensionale e multidisciplinare della Forza Armata sul mare e dal mare; insieme a Nave Ammiraglio Magnaghi e alla gemella Galatea rientra infatti tra i principali strumenti di lavoro per il servizio Idrografico Nazionale che la Marina Militare assicura per legge e che molto spesso opera in sinergia con il mondo universitario e con enti di ricerca scientifica ed ambientale.


L’Unità infatti, essendo dotata di strumentazione altamente tecnologica, oltre a svolgere i propri compiti di natura istituzionale, è attualmente coinvolta in un progetto di mappatura delle acque in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Progetto che prevede diversi interventi di ripristino e di mappatura degli habitat marini al fine di contribuire al sostanziale raggiungimento, entro il 2030, dell’obiettivo globale ed europeo di proteggere almeno il 30% di aree marine, oltre che terrestri.

Nave Aretusa ha svolto, e continua a svolgere, attività molteplici nei due settori idrografico ed oceanografico con due obiettivi fondamentali: rendere sicura la navigazione attraverso l’aggiornamento della documentazione nautica ufficiale ed accrescere il patrimonio scientifico del Paese per mezzo della collaborazione con Enti di ricerca nazionali ed internazionali. Numerose, infatti, sono state le collaborazioni con il mondo scientifico, in particolare quelle con gli Enti di ricerca civili, quali ad esempio ENEA (Centro Ricerche Ambiente Marino), C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche), I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), I.S.MAR. (Istituto di Scienze Marine) e MI.B.A.C.T. (Ministero dei Beni Culturali e del Turismo) e varie Università italiane.


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