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Mal di schiena e infiammazioni: le cure che funzionano davvero

L’intervista all’esperto di patologie della colonna vertebrale, Marco Nuzzaci: ''Col fai da te si va incontro alla riacutizzazione: ogni caso va affrontato nella sua specificità''.

Il mal di schiena è una delle patologie più diffuse al mondo: è quasi impossibile incontrare qualcuno che non ne abbia sofferto almeno una volta nel corso della sua vita. Ciò che funziona in questi casi, per prevenire, curare e tornare a stare bene, è la medicina personalizzata: applicare al singolo caso la terapia più giusta. Le tecnologie hanno fatto passi da gigante, ma contano sempre tantissimo esperienza e professionalità per risolvere patologie così fastidiose. Oggi ne parliamo con il Dr. Marco Nuzzaci, fisiocinesiterapista, esperto di patologie della colonna vertebrale, reumatologia e fisioestetica.

Nove persone su dieci hanno sofferto almeno una volta nella vita di mal di schiena, secondo le statistiche. Molti tra i 30 e i 40 anni hanno sperimentato il “colpo della strega”. A chi bisogna rivolgersi per una corretta diagnosi?
''Chi soffre di mal di schiena si deve rivolgere al proprio medico di famiglia. Il medico, come prima cosa, deve distinguere tra i due tipi fondamentali di mal di schiena: quello che colpisce solo la colonna vertebrale e quello che interessa anche le terminazioni nervose. Il compito del medico di medicina generale è quindi quello di riassumere la storia clinica del paziente, valutarne i sintomi e, in base ai dati in suo possesso, scegliere lo specialista di riferimento più adeguato. Per svolgere una corretta valutazione del mal di schiena, bisogna sapere che il malato con una rachialgia infiammatoria ha un’età più giovane: spesso si tratta di un dolore rachideo, ovvero del fondo schiena, notturno oppure durante la prima fase della mattinata, che lo risveglia precocemente e migliora con il movimento. Invece, il paziente con mal di schiena ‘meccanico’ ha un’età già più avanzata e ha un dolore che molto spesso non è notturno: quando è a riposo sicuramente sta meglio, mentre, al contrario, quando è in piedi o cammina, il fastidio comincia ad essere più importante, tanto che, a volte, lo costringe a fermarsi. La forma meccanica di mal di schiena è solitamente collegata all’avanzamento dell’età, a un tipo di lavoro particolarmente faticoso o, in generale, a qualsiasi azione che può danneggiare la rachide. Sarà il MMG, in base a quello che riscontra, ad in indirizzare il paziente verso un ortopedico, un fisiatra o un reumatologo''.

Parliamo di cure. Non tutti i mal di schiena sono uguali, ma la “manipolazione” è ancora un metodo tra i più efficaci? Quali sono le terapie più innovative?
''Quando parliamo di ‘manipolazioni’ alla schiena, ci riferiamo innanzitutto di una pratica che deve essere eseguita solamente da personale sanitario autorizzato e con una specifica preparazione. In presenza di patologie che coinvolgono la colonna vertebrale, questa tecnica risulta essere una delle più efficaci ed apprezzate dai pazienti. Ma cosa succede realmente quando si fa una manipolazione vertebrale? Esistono delle varianti per quanto riguarda la manipolazione colonna vertebrale, in quanto alcuni preferiscono agire sulla barriera ossea e legamentosa, altri invece (come me) amano rispettare le funzioni anatomiche e creare una limitazione fittizia e sicura. Dopo che viene eseguita la manipolazione, cambia il dolore, la mobilità e la contrazione dei muscoli: in questo modo si riesce non solo a riportare le varie vertebre nella loro posizione corretta ma anche creare un rilascio muscolare. Questo rilascio muscolare è dato dal fatto che durante una manipolazione vertebrale si generano una serie di segnali che arrivano al cervello, il quale rilassa il muscolo e permette al paziente di sentirsi meglio: il segnale dolorifico si interrompe con questa manovra facendo passare i vari disturbi. Ovviamente, personalmente associo la stessa a terapie fisiche innovative (a supporto) come la terapia ad onde d’urto, la radiofrequenza e la crioterapia che personalmente sta dando risultati eccezionali!''.

Come si previene il mal di schiena lombare e quello cervicale? Servono gli esercizi posturali per migliorare le condizioni della nostra schiena?
''La prevenzione è sempre legata allo stile di vita. A mio parere uno stile di vita sano, tra sport e buon cibo è un elemento naturale di prevenzione delle patologie articolari. Gli esercizi postura aiutano tanto, ma bisogna tenere presente che qualsiasi attività fisica va eseguita sotto il controllo di un esperto''.

I “massaggi” del fisioterapista possono aiutare a combattere alcuni tipi di mal di schiena, quando sono dovuti a problemi muscolari?

''Sì, la Massoterapia è importante nel combattere il ‘mal di schiena’ quando ha origine muscolare, ma personalmente penso che, se associata ad altre terapie fisiche innovative, riduca notevolmente i tempi di recupero''.

Tra le infiammazioni più ricorrenti, anche tra gli sportivi, c’è il “gomito del tennista”, la cosiddetta Epicondilite. L’uso costante del cellulare può stressare ancora di più chi soffre di questo tipo di infiammazioni, che spesso si cronicizzano? Come si interviene per combattere questo tipo di problema?
''L’epicondilite è una sindrome dolorosa localizzata all’epicondilo laterale (ovvero sull’esterno del gomito), spesso secondaria: il più delle volte è dovuta a una serie di microtraumi ripetuti che si sono verificati a livello dei tendini dei muscoli estensori del polso e della mano, in corrispondenza della loro inserzione prossimale sull’epicondilo, con conseguente degenerazione tendinea: ecco perché rientra nelle tendinopatie inserzionali. Sicuramente l’utilizzo del cellulare può essere considerata un'ipersollecitazione muscolare eccentrica che senza dubbio contribuisce all’insorgere della patologia dolorosa''.

Esiste una terapia più efficace delle infiltrazioni nella cura dell’epicondilite cronica?
''Personalmente ho riscontrato risultati eccezionali con la terapia ad onde d’urto mirata e una crioterapia nella prima fase dolorosa. Successivamente, in aggiunta, tecniche di chinesiterapia passiva completano la fase riabilitativa con ottimi risultati''.

Spesso si tende a trovare un rimedio senza consultare lo specialista nel caso del mal di schiena o delle infiammazioni articolari: una scelta che rischia di peggiorare la situazione. Qual è il consiglio che lei dà a chi ha questi problemi?
''Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad esperti del settore che sono coloro che cercano di ottenere il miglior risultato nel minor tempo. Oggi, noi professionisti analizziamo nella totalità il problema del paziente, individuando la strada terapeutica migliore da percorrere, tenendo conto della tempistica di recupero, che è poi l’obiettivo di chi si sottopone alle cure. Il ‘fai da te’ non è mai consigliato perché si tende solo ad avere una riduzione della sintomatologia dolorosa, senza guardare la vera causa e, quindi, di fatto, porta spesso ad una riacutizzazzione che risulta ancora più invalidante''.

di Gaetano Gorgoni


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