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Il Molo di Adriano da ricostruire e da ammirare con le barche con fondo di vetro

La “spiaggia dei leccesi” torna fruibile e ci sono le risorse per far rinascere il porto Romano.

Il Molo di Adriano rinascerà dopo il crollo e c’è già un progetto per renderlo fruibile, per poterlo ammirare attraverso il fondo di vetro di piccole imbarcazioni turistiche.

L’assessore all’Urbanistica Gianpaolo Scorrano annuncia che sono a disposizione le risorse del progetto di rigenerazione urbana che coinvolge i comuni di Monteroni e Cavallino (accomunati da importanti aree archeologiche e dalla vicinanza al capoluogo leccese) per una ricostruzione dell’antico porto sommerso.

Con questi soldi sarà possibile il consolidamento della parte soggetta al crollo dell’antico porto dell’imperatore Adriano, il recupero sottomarino e la valorizzazione con progetti di fruibilità. Come tutti i grandi gioielli sottomarini, anche il millenario porto dell’imperatore romano potrà essere ammirato con una “glass boat”: una barca con fondo di vetro.

Intanto, l’intera area torna fruibile. Dopo il parziale crollo della struttura del Molo di Adriano causato dalle recenti mareggiate, la competente capitaneria di porto di Otranto ha emesso apposita ordinanza n. 8/2025 di interdizione dell’area, sia a terra che a mare, per un raggio di 200 metri dal punto di cedimento. Il settore urbanistico del Comune di Lecce, cui fa capo l’ufficio demanio, con l’ausilio della protezione civile, ha messo in sicurezza la zona. I successivi accertamenti, effettuati dall’assessore all’Urbanistica, nelle aree interessate dal crollo hanno evidenziato l’insussistenza delle condizioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità estese per un raggio così ampio. 


“È per tale ragione che, nell’ottica di un rapporto di collaborazione che si è instaurato tra il Comune di Lecce e la Capitaneria di Porto di Gallipoli e, conseguentemente, quelle di Otranto e di San Cataldo, ho richiesto la diminuzione delle imposte limitazioni, così da consentire la normale fruizione di quella che è meglio conosciuta come “la spiaggia dei leccesi”, teatro tra l’altro di importanti eventi sportivi e musicali durante la stagione balneare”.

Ieri è stata accolta l’istanza di Scorrano: è stata emessa una nuova ordinanza (n. 11/2025) per mezzo della quale è stata ridotta l’area interdetta alla navigazione - balneazione a quella immediatamente a ridosso dell’antico Molo, lasciando di fatto libera tutto il resto della spiaggia.

“Ora l’impegno dell’amministrazione dev’essere quello di tutelare il prestigioso bene archeologico, da anni abbandonato e bistrattato nell’indifferenza di chi sino ad oggi ha governato - scrive l’assessore - A tale proposito, infatti, il settore urbanistico sta già lavorando per inserire il progetto di “consolidamento, recupero,  valorizzazione dell’antico Porto Adriano” nel più ampio programma di rigenerazione urbana. Così facendo, oltre alla qualità delle acque riconosciuta con la bandiera blu, alla realizzazione di un porto turistico con relative infrastrutture, al recupero dell’Ostello della Gioventù e agli interventi previsti nel CIS, San Cataldo potrà fregiarsi di un’area archeologica (anche subacquea) che costituirà un ulteriore volano per il rilancio della marina”.

La ricostruzione e fruizione del porto di Adriano è uno dei tasselli più importanti della valorizzazione della “Lecce Romana”.

G.G.


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