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Siculella: ''Parlare di questione morale non ha più senso''

Intervento dell'ex candidato sindaco di Lecce dopo le notizie di cronaca sulla commistione tra malavita organizzata, politica e affari, elezioni e imprenditoria.

''Parlare di questione morale non ha più senso, lì dove di morale resta ben poco. Le notizie di questi giorni consegnano uno scenario devastante, fatto di attentati incendiari, un omicidio, ed una scia di indagini, sequestri e la solita compiacente società che esprime una classe politica spesso al limite tra inopportuno ed illegale, ed un dibattito pubblico pavido ed omertoso''. E' quanto afferma Alberto Siculella, già candidato sindaco di Lecce nelle scorse elezioni comunali.

''A Lecce i clan Pepe, Briganti e Penza, hanno sviluppato un forte controllo nel traffico degli stupefacenti ma anche un profilo imprenditoriale grazie alla gestione di attività commerciali, pub e ristoranti. Notizie di cui sembra non volerne parlare nessuno, alla faccia di chi ridendomi in faccia, in piena campagna elettorale, quando provavo a porre ed imporre il tema della legalità e della trasparenza, mi disse con tono sarcastico quanto beffardo: 'perché a Lecce la mafia c’è?'. Secondo le indagini in corso, le varie ramificazioni economiche, sotto forma di cooperative, usavano dei prestanome insospettabili per avanzare nello scacchiere''.

Il presidente dell'Associazione Mind poi aggiunge: ''Uno scacchiere che, estendendo lo sguardo a tutta la provincia, mostra ancora una volta la commistione tra politica e affari, elezioni e imprenditoria. Secondo un’altra indagine in corso, alcuni sindaci ed amministratori pubblici salentini ricevevano utilità dirette o indirette in cambio di appalti, incarichi e lavori di manutenzione del verde pubblico e di altre attività previste nei comuni dove, gli stessi amministratori, avrebbero ricevuto, in cambio, anche supporto elettorale. Indagini in corso, e nessuno in questo Paese è colpevole fino a condanna definitiva, ma ancora una volta la promiscuità tra ambiti economici, politici ed esponenti del malaffare, ci restituiscono una immagine torbida''.

Di morale resta l’obbligo di cittadini, istituzioni sane, organi di informazione, di attivarsi in ogni luogo e in ogni modo, di pretendere trasparenza nei processi decisionali e tenere i fari ben puntati sulle zone d’ombra di una società che ormai trova nella collusione e nel silenzio, uno spazio di proliferazione del malaffare e dell’illegalità'', conclude Siculella.


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