Cronaca Politica Lecce Assunzioni mobilità: Lecce Città Pubblica rinnova istanza di annullamento delle procedure Il gruppo consiliare di minoranza le ritiene illegittime e scrive a tutti i segretari comunali coinvolti. 25/03/2025 circa 3 minuti ''Questa mattina, con una pec, abbiamo nuovamente presentato al segretario generale istanza di annullamento in autotutela di tutti i provvedimenti assunti per la mobilità volontaria degli 11 dipendenti provenienti dai comuni di Otranto, Calimera, Porto Cesareo, Alliste, Melendugno, Veglie, Uggiano La Chiesa, Campi Salentina, Ortelle, San Donato, Gallipoli, Lequile, Giuggianello''. Lo afferma in una nota il gruppo consiliare di Lecce Città Pubblica.''Nelle prossime ore provvederemo, inoltre, a inviare pec anche ai segretari generali dei comuni interessati per evidenziare loro l’errata applicazione dell’art. 30 comma 2 del d.lgs 165/2001. La nota di riscontro alla nostra prima istanza dell’8 marzo, che abbiamo a lungo atteso, è, infine, arrivata il 22 marzo e sostiene che non sono riscontrabili profili di illegittimità della delibera di giunta 428/2024 che avvia l’intero procedimento e tutti gli atti conseguenti''.''Ci è stato risposto che il bando da noi indicato come obbligo di legge ai sensi del comma 1 dell’art. 30 sulla mobilità volontaria – per consentire a tutti gli interessati di poter concorrere alla procedura per ottenere il trasferimento nel Comune di Lecce – non è previsto perché quella utilizzata dall’Amministrazione Comunale è una “mobilità obbligatoria che non avviene su istanza dei lavoratori ma tra accordo tra pubbliche amministrazioni presenti sullo stesso territorio comunale o distanti non più di cinquanta chilometri”. Un sorprendente travisamento della realtà documentale giacché tutta la procedura utilizzata dall’Amministrazione trae origine proprio da candidature spontanee dei lavoratori''.''Per averne conferma basta leggere: l’istruttoria della delibera di Giunta Comunale 428/ 2024 – che avvia l’intero procedimento – lì dove viene precisato che “sono pervenute presso questo ente diverse richieste di mobilità inquadrabile nell’ambito del procedimento disciplinato dall’art. 30 comma 2 del d.lgs 165/2001”; l’oggetto della determina n.32/2015 così formulata “Procedura di mobilità volontaria ex art. 30 comma 2 d.lgs 165/2001”; la determina n. 140/2025 dove, per ciascuna delle domande pervenute dai lavoratori interessati al trasferimento presso il comune, viene utilizzata la seguente formulazione: “la volontà del lavoratore al passaggio presso il comune di Lecce per mobilità. Tutta la procedura parte, quindi, con la presentazione delle istanze da parte dei lavoratori interessati, alcune pervenute prima della delibera di Giunta del 5 dicembre e altre dopo, consenso che non sarebbe stato necessario se si fosse trattato come sostenuto di mobilità obbligatoria''.''Pertanto, andava pubblicato il bando ai sensi del comma 1 dell’art.30 del d.lgs 165/2001. La cosiddetta mobilità obbligatoria non può essere utilizzata dall’AC perché il richiamato comma 2 per il trasferimento di dipendenti tra diverse amministrazioni è stato applicato nell’unica occasione della riforma delle province, con trasferimento di competenze e funzioni dalle stesse ad altri enti, in quanto solo l’esistenza di motivate ragioni organizzative consente alla parte datoriale pubblica di prescindere dal consenso dei lavoratori''.''Con riferimento al secondo dei vizi di legittimità evidenziati nel procedimento, ossia il conflitto d’interesse di un assessore che ha partecipato al voto che avvia l’intero procedimento nonostante la domanda di mobilità volontaria della moglie già protocollata, esso viene ad essere confermato dall’interessato con la tardiva decisione di non prendere parte alla votazione della delibera 100 del 20/3/2025 di approvazione definitiva degli accordi con le amministrazioni interessate coinvolte. Rinnoviamo, pertanto, l’istanza di ritirare in autotutela i provvedimenti assunti a partire dalla delibera di Giunta Comunale del 5 dicembre 2024 sino alla delibera di Giunta Comunale del 20 marzo; di azzerare, quindi l’intero procedimento e di ripeterlo emanando prioritariamente l’avviso pubblico secondo le modalità previste dalla legge''.''È questo l’aspetto politico più importante della nostra iniziativa: non contrastare qualcuno, ma consentire a chi in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, di chiedere il trasferimento a Lecce. L’Amministrazione Comunale ha precluso a una platea potenzialmente molto più ampia di candidati e candidate di poter anche solo concorrere ad un bando. Ed a questo va posto rimedio''.
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