Arte e archeologia Lecce 

Lo “scavo abbandonato” vicino all’Anfiteatro sarà ripreso e reso fruibile

D’Andria, Foresta e Mantovano al lavoro per riscoprire anche i sotterranei MPS

Con i nuovi scavi, ci sarà tanto da scoprire della città romana ancora nascosta, ma anche di quella medioevale”. A sostenerlo è il professor Francesco D’Andria, uno dei tre professionisti selezionati dalla sindaca Adriana Poli Bortone (gli altri due sono Alfredo Foresta e Andrea Mantovano) per sviluppare il progetto di fruibilità e valorizzazione dell’Anfiteatro Romano di Lecce, che sorge in Piazza Sant’Oronzo. Adesso che le risorse ci sono, è tutto pronto per riprendere gli scavi fermi dal 1938, in particolare quelli dell’affaccio nascosto sull’Anfiteatro Romano, in Vico Della Bagliva, che si può raggiungere percorrendo via Alvino, lasciandosi alle spalle piazza Sant’Oronzo, ed entrando in una strettissima via che si trova prima di un piccolo forno. Uno “scavo abbandonato”,  celato dietro a una ringhiera e a un muro, sotto al quale c’è chi sospetta persino che ci potrebbe essere una chiesa paleocristiana.
“La mia impressione è che ci siano delle fortificazioni di età medievale, che si agganciavano a una struttura forte come l’Anfiteatro” - spiega l’archeologo.
La strada diventa più alta: sotto c’è l’Anfiteatro, ma probabilmente anche i resti della Lecce medioevale. Dietro la chiesa Santa Maria delle Grazie, insomma, c’è un buco archeologico dimenticato”.  Lo scavo mai terminato da Cosimo De Giorgi, risale al tempo in cui è stato portato alla luce l’Anfiteatro: ora è nascosto e recintato (la prima ringhiera in ferro  fu apposta dall’ingegnere Gatto, poi sostituita dalla balaustra in pietra). Dunque, non si scaverà solo in via Alvino, ma anche sotto alle vie dei cantieri per il rifacimento del basolato, per esempio in via Verdi.
“Il sindaco Poli Bortone ha nominato un tavolo di lavoro per la valorizzazione dell’Anfiteatro: l’obiettivo è di rendere fruibili tutte le parti del monumento romano, anche quelle nascoste sotto terra - spiega il professor D’Andria - Per quanto riguarda l’affaccio nascosto, bisogna trovare altri sistemi per rendere più fruibile quello scavo interrotto, che dovremo riprendere. Dobbiamo rendere visitabile anche la parte che si trova sotto la Banca Monte dei Paschi di Siena. Bisogna trovare il modo di rendere visibili tutte le parti, compresa quella delle arcate che si trovano sotto la banca. L’edificio MPS ha dei sotterranei dove sono visibili diverse parti dell’Anfiteatro e anche lì dobbiamo trovare il modo di rendere ogni parte fruibile». Sono 18 i milioni messi a disposizione del governo per esaltare la lunga e gloriosa storia architettonica romana e medievale della città di Lecce. I passaggi sotterranei potranno consegnare il racconto secolare di una città ancora da scoprire.

G.G.

Potrebbeinteressarti