Cronaca Politica Lecce 

Copertura stadio, 25 milioni per struttura obsoleta? Il dibattito

Un sogno per alcuni, occasione persa per altri: manca il fotovoltaico.

Per alcuni esperti il progetto di copertura dello stadio leccese è un’occasione mancata per la mancanza del fotovoltaico sulla struttura. Ad aprire la polemica sono stati gli ambientalisti circa un anno fa. Infatti, 40 associazioni hanno lanciato un appello il 12 novembre del 2024: hanno chiesto l'installazione contemporanea di un maxi impianto fotovoltaico, com’è avvenuto a Udine (con una “copertura fotovoltaicizzata”, su oltre 4000 mq di superficie), e una maggiore attenzione al verde pubblico.

Innocenzo Graziuso, responsabile del Forum Ambiente e Salute di Lecce, con un comunicato stampa, ha chiesto con un comunicato autosufficienza energetica, come da molti anni avviene a Verona, visto che al sud il sole splende forte per buona parte dell’anno.

Il progetto di copertura dello stadio è la copia dell’Olimpico di Roma, un progetto anni ‘90, e sul piano dell’efficientamento energetico non è al passo con i tempi, secondo alcuni addetti ai lavori. Naturalmente, è sempre meglio di niente. L’architetta Rita Miglietta, ex assessore all’Urbanistica della giunta Salvemini, ammette che l’assenza dell'infrastruttura fotovoltaica “è un gap senza dubbio: diciamo non ben aderente ai requisiti minimi del presente (e del futuro)”.

L’entusiasmo per aver ottenuto un finanziamento da 25 milioni che finalmente consentirà di coprire lo stadio è frenato da alcuni addetti ai lavori: “Obiettivamente le tempistiche non hanno aiutato a presentare un progetto contemporaneo - commenta l’architetto Mino Antonaci - Inoltre, la logistica ti obbliga a fare scelte che non blocchino le attività sportive. I pezzi vengono montati fuori e poi assemblati. Le tecnologie usate non sono all’avanguardia. I pannelli fotovoltaici ormai si usano ovunque, ma bisogna poi pensare che le intemperie possono romperli. Ci sono spese importanti da fare. Sicuramente il fotovoltaico avrebbe prodotto l’energia per lo stadio e per i bisogni interni. Quello attuale è un progetto senza pretese, per usare un eufemismo. Non possiamo paragonarlo agli stadi innovativi costruiti in Arabia e in Cina, dove ci sono state vere sfide architettoniche. Con quei soldi si poteva fare di meglio? Forse sì, ma è difficile giudicare chi è costretto a lavorare in corsa: tempistiche, logistica e fondi limitati. Sarebbe stato meglio costruire uno stadio nuovo. Con questo progetto, il ‘via del Mare’ migliorerà dal punto di vista estetico, ma sarebbe stato meglio riuscire a puntare anche sul risparmio energetico”. Il presidente Invitalia Massimo Ferrarese ha spiegato che il fotovoltaico potrebbe essere montato in un secondo momento, ai lati dello stadio.

“I pannelli ai lati non sono la stessa cosa di quelli in copertura, che hanno una resa di gran lunga maggiore e accumulano energia per tutto il giorno”, chiarisce l’architetto Antonaci. La spesa ammonta a 25 milioni di euro per il secondo masterplan dei Giochi del Mediterraneo 2026, ma nemmeno un euro sarà investito sul fotovoltaico, per ora.

“La copertura riprende il modello geometrico utilizzato nel 1990 per la copertura dell’Olimpico di Roma - commenta un noto architetto salentino che non vuol rilasciare dichiarazioni pubbliche - Stesso progettista. Nulla di nuovo, nessuna ricerca avanzata, linguaggio superato, tecnologia obsoleta. Non produce energia, ma soprattutto non ha previsto una possibile produzione. Gravissimo, il progetto non è sostenibile: è fuori tempo. L’architetto Salvatore Semeraro non commenta.

L’ENTUSIASMO
“Lavori di copertura dello stadio di Lecce sono necessari e insieme ai lavori di adeguamento delle strutture,  permetteranno un restyling adeguato ad una squadra di serie A, ad una città di Serie A! - scrivono i consiglieri Comune Lecce dei gruppi consiliari Coscienza Civica, Avanti Lecce, Noi per Lecce, Sveglia Lecce - Ad oggi la soluzione proposta permette di coniugare obiettivo e  tempi di realizzazione, dando l'opportunità di utilizzare lo stadio anche durante i lavori. Condizioni che hanno sicuramente influenzato le scelte progettuali, ma che non hanno influenzato la qualità architettonica di tali scelte. Il lavoro svolto da tutti gli Enti coinvolti, Governo, Commissario, Regione, Provincia, Comune, grazie alla precedente amministrazione, e che ha coinvolto l'US Lecce, permetterà di costruire quanto probabilmente non si sarebbe mai potuto realizzare. Un sogno, una speranza, un contenitore sicuro e fruibile che permetterà di candidare la nostra città ad altri eventi, non solo sportivi, e che oggi non sono possibili. Aspettiamo che l'opera venga realizzata per poterla giudicare pienamente; nel frattempo ‘tifiamo’ perché venga ultimata per tempo”.


Potrebbeinteressarti