Cronaca Società Lecce 

Lavori in via Trinchese, Adoc Lecce chiede chiarimenti

Protocollata una richiesta di accesso civico generalizzato agli atti dal presidente Alessandro Presicce.

Adoc si è, da sempre, occupata della vivibilità urbana della nostra città, assumendo il punto di vista del cittadino, consumatore, ma anche semplice utente, fruitore dello spazio urbano.

''Nel febbraio 2017 effettuammo una singolare verifica: facemmo la conta delle panchine nel centro storico, rinvenendone solo 17, tutte concentrate in Piazza Sant'Oronzo, via Alvino e la parte iniziale di via Trinchese. Zero in piazzetta Vittorio Emanuele II, zero in piazzetta Castromediano, zero in piazzetta Fanfulla, zero in piazzetta Panzera e Falconieri, zero in via Umberto I''. Lo afferma in una nota l'avv. Alessandro Presicce, presidente ADOC Lecce.

''Riflettevamo sul fatto che - aggiunge - non si sa se per casualità, distrazione o, peggio, se per una scelta deliberata per favorire le innumerevoli sedute a pagamento offerte dai locali, la città di Lecce fosse assai ostile a chi desiderasse ammirarla o semplicemente viverla lentamente. Mentre altre città d’arte collocano le panchine nei luoghi più belli di cui dispongono, quasi a “suggerire” un punto di vista valorizzante, e le dispongono soprattutto per favorire la socialità, Lecce sembra indifferente a tutto ciò. Ma anche la panchina è uno spazio pubblico''.

''Scrivevamo che, su un territorio di quasi un chilometro quadrato (il nostro centro storico), con decine di piazzette, la quantità chance di fare una sosta sono scarsissime, quasi nulle. Le scale delle chiese sono, loro malgrado, diventate le panchine della città. In questo contesto, abbiamo appreso da notizie di stampa e verificato personalmente attraverso un sopralluogo informale, che gli arredi pubblici, originariamente previsti nel progetto per il rifacimento di via Trinchese, siano stati eliminati, a seguito di richieste, non ben precisate, da parte dei residenti. Ciò nonostante via Trinchese, la più importante via del passeggio, non “appartenga” solo ai pochissimi residenti, ma a tutta la collettività leccese e salentina''.

''Per comprendere l'iter che abbia portato l'Amministrazione a tale scelta, abbiamo protocollato una richiesta di accesso civico generalizzato, secondo il D.Lsg. n. 33/2013, per ottenere chiarimenti e documenti, come, ad esempio, i verbali degli incontri con i residenti, il loro numero, chi rappresentasse l'Amministrazione nell'occasione, i costi o i risparmi di tale scelta, le motivazioni e le valutazioni che l'abbiano supportata, ecc. Siamo in attesa di un riscontro da parte dell'Amministrazione, di cui informeremo prontamente la cittadinanza'', conclude l'avv. Presicce.


Potrebbeinteressarti