Cronaca Scuola Lecce 

Dimensionamento scolastico, la Cisl Scuola Lecce esprime forte preoccupazione

La nota del segretario provinciale Gerardo Maestoso.

La Cisl Scuola, attraverso il Segretario Generale Gerardo Maestoso, esprime una forte preoccupazione per il quadro che si andrà a delineare a partire dall’anno scolastico 2024/'25 in ordine al nuovo dimensionamento scolastico previsto dapprima dalla legge 197/2022  e successivamente disciplinato con il decreto 127 del 30 giugno 2023.

Per quanto sia indubbio che il decremento demografico e dunque la diminuzione degli alunni sia un dato incontrovertibile e per quanto le indicazioni europee nell’ambito delle misure riguardanti il Pnrr indichino con chiarezza che la rete scolastica debba essere razionale rispetto all’andamento demografico, si ritiene che non sia quello della riduzione delle istituzioni scolastiche solo per logiche di abbattimento della spesa pubblica, il modo migliore di affrontare il problema.

Si poteva ad esempio cercare di incidere positivamente sull’altissima percentuale di dispersione scolastica su cui vengono investiti fondi e risorse senza alcun risultato oppure ancor di più, si poteva provare a sostenere le famiglie degli alunni con bisogni educativi speciali.

Si poteva, altresì, provare a contenere l'atavico problema delle classi numerose problema particolarmente sentito nelle scuole della nostra provincia. Invece, si stanno adottando misure di tipo esclusivamente ragionieristico senza confrontarsi anche con le parti sociali su eventuali correttivi dovuti a specificità territoriali che permettano di rendere sostenibile la riorganizzazione territoriale.

Non si tratta dunque di fornire pareri su differenti ipotesi di riorganizzazione, certamente l’obiettivo della Cisl scuola è quello di contenere al massimo il numero di lavoratori che, a causa di questa presunta razionalizzazione della rete scolastica, perderanno il lavoro.

Altrettanto certamente non si possono sostenere o avallare modelli di razionalizzazione della rete scolastica basata solo su numeri e senza considerare che dietro quei numeri vi sono persone, molte volte facenti parte di famiglie monoreddito. Il giudizio della Cisl Scuola di Lecce è dunque fortemente negativo.

Per questo motivo, si auspica che anche la corte costituzionale, cui è stato demandato il giudizio di conformità costituzionale si esprima nei termini indicati secondo quanto prescritto dalla legge costituzionale n.3 del 2001, riforma del Titolo V della Costituzione.


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