Cronaca Lecce 

Lecce, intimidazione choc alla giudice Mariano

Una testa di capretto infilzata con una lama è stata fatta trovare sotto l'abitazione del magistrato sotto scorta da alcuni mesi. Indaga la Squadra Mobile.

Terzo nuovo ed inquietante messaggio intimidatorio ai danni della magistrata leccese Maria Francesca Mariano, già sotto scorta da cinque mesi dopo l'invio di alcune lettere minatorie indirizzate a lei ed alla collega della Procura Carmen Ruggiero, seguite al blitz contro il clan della SCU Lamendola-Cantanna.

La gip del Tribunale di Lecce ha fatto la macabra scoperta rientrando nella propria abitazione davanti la quale ignoti hanno lasciato una testa mozzata di capretto con un coltello da macellaio conficcato ed accompagnata da un biglietto in cui c'era scritto: ''Così''.

La testa dell'animale sarebbe stata ritrovata la notte tra l'1 ed il 2 febbraio scorsi dalla stessa giudice, che ha allertato le forze dell'ordine. Sull'episodio indaga la Squadra Mobile della Questura di Lecce.

Il grave episodio va probabilmente ricollegato alle precedenti intimidazioni scaturite nei 22 arresti dall'operazione ''Wolf'' contro la consorteria di stampo mafioso attiva nel Mesagnese.

Intanto, si registra la solidarietà espressa alla dottoressa Mariano da parte del mondo politico ed istituzionale salentino. Tra i tanti messaggi c'è anche quello di Leonardo Donno, deputato M5S e coordinatore regionale Puglia: ''Esprimo la massima solidarietà e vicinanza alla giudice Maria Francesca Mariano, vittima di un vergognoso episodio di intimidazione. Un gesto ville, inaccettabile. Mi auguro che al più presto venga fatta luce su questa vicenda e siano identificati gli autori del gesto. Respingiamo fortemente queste intimidazioni, siamo al fianco dei magistrati che ogni giorno lavorano sui territori in contesti spesso molto difficili. Non abbasseremo mai la guardia sulla lotta alla mafia e alla criminalità''.


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