Politica Lecce 

Referendum contro l’autonomia differenziata, Italia Viva aderisce al Comitato promotore provinciale

Per il coordinamento provinciale la scelta di far parte di un fronte unitario rappresenta un dato politico rilevante e inedito, che testimonia l'importanza della battaglia.

Il coordinamento provinciale di Italia Viva ha partecipato ieri alla costituzione del Comitato Locale contro l'autonomia differenziata. L'incontro presso la sede della Cgil Lecce, che ha visto la partecipazione dei partiti, sindacati, associazioni laiche e cattoliche, movimenti e gruppi organizzati, è stato un'importante occasione per ribadire la ferma opposizione ad una legge che è considerata pericolosa e divisiva per il Paese.

Questo fronte unitario rappresenta un dato politico rilevante e inedito, che testimonia l'importanza della battaglia contro l'autonomia differenziata.

La legge sull’autonomia differenziata, recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale, consente alle regioni di richiedere l'assegnazione di funzioni finora svolte dallo Stato centrale. Questo provvedimento, in un mondo sempre più globalizzato, appare estremamente problematico. La devoluzione di 23 materie, tra cui istruzione, ambiente, energia e trasporti, senza un disegno organico, rischia di complicare enormemente la burocrazia, creando disagi significativi per famiglie e imprese.

Nonostante la legge preveda che 14 delle 23 materie possano essere devolute solo dopo il calcolo e il finanziamento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), queste condizioni potrebbero non essere mai soddisfatte, dato che il nuovo Patto di Stabilità UE impone una traiettoria di spesa pubblica incompatibile con tali scenari.

Ora, per dare seguito all'iniziativa, i promotori dovranno raccogliere almeno 500mila firme entro il 30 settembre, con un possibile referendum tra aprile e giugno 2025.

Italia Viva nella provincia di Lecce continuerà a lavorare con determinazione per raggiungere questo obiettivo, promuovendo incontri e momenti per la raccolta delle firme, convinta che la battaglia contro l'autonomia differenziata non è solo una questione di equità territoriale, ma di efficienza e coerenza amministrativa.


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