Cronaca Politica Lecce 

Caso Lidl, riparte il dialogo: il 16 gennaio udienza per il risarcimento

Il Comune di Lecce rischia di dover pagare 16 milioni di danni al supermercato costretto a chiudere dopo averne autorizzato l’apertura. In mattinata se n’è discusso in Commissione controllo.

La vicenda del supermercato Lidl è stata discussa nuovamente in Commissione controllo. Le trattative dell’amministrazione precedente per evitare di fare i conti con una richiesta di risarcimento da 16 milioni di euro non sono andate a buon fine. Per più di un anno è sceso il gelo tra ente pubblico e società privata. La nuova amministrazione, che si è insediata da 120 giorni, ha riaperto il dialogo ed i vertici Lidl hanno espresso apprezzamento per questo.

La causa risarcitoria che pende come una spada di Damocle sulla testa del Comune di Lecce impone di trovare un accordo, una via d’uscita. L’udienza per il risarcimento civile è fissata per il 16 gennaio 2025: attualmente non è stata depositata alcuna consulenza (il tribunale ha incaricato un consulente per fare una stima dei danni subiti dal supermercato per il lucro cessante), quindi non ci sono novità in merito al giudizio civile, come ha spiegato la responsabile comunale, avvocata Laura Astuto: “Gli abusi sostanziali hanno impedito di superare agevolmente la vicenda”.


I colloqui avviati su iniziativa della giunta Poli proseguiranno con il nuovo avvocato della Lidl, come ha chiarito in Commissione l’assessore al contenzioso Maria Luisa Greco. Il supermercato di viale della Libertà, che si estendeva su 1.300 metri quadrati occupati ed un'area sosta di 170 posti, è stato chiuso durante l’amministrazione Salvemini, con un provvedimento che si adegua ad una sentenza del Consiglio di Stato emanata nel 2019.

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di un gruppo rivale Disco Verde (allora proprietario del Supermac), che aveva aperto qualche anno prima un supermercato in un’area molto vicina. La Lidl, invece, aveva edificato il suo nuovo centro commerciale in una zona F12 (attrezzature civili di interesse comune), dove era possibile edificare tutt’al più un centro culturale, ma il privato non ha colpa. Lo Schwarz Grupp, infatti, aveva avuto rassicurazioni e autorizzazioni dal Comune di Lecce e mai avrebbe immaginato di dover essere chiuso per violazione di destinazione d’uso (il gruppo tedesco aveva acquistato il terreno per costruirci la struttura commerciale grazie al piano comunale delle alienazioni 2012/2014).

Altri supermercati sono stati aperti in questo modo: la prassi era quella di forzare la destinazione d’uso per creare nuove opportunità economiche per la città, ma questa volta il contenzioso tra privati ha fatto saltare il banco. A Palazzo Carafa non si parlava della vicenda della Lidl dalla lontana Commissione di marzo 2024: in quell’occasione fu comunicato che il tribunale aveva disposto la consulenza tecnica d’ufficio per stabilire il danno da lucro cessante dovuto all’imposizione della chiusura da parte del Comune.

La precedente amministrazione ha proposto l’escamotage di aprire un centro culturale con negozio commerciale all’interno per poi variare la destinazione in commerciale, ma la parte privata non si fida più. Il presidente della Commissione controllo XI, Antonio Rotundo ha provato a capire se ci siano nuove proposte in campo, ma la risposta è che il Comune è ripiombato in una fase interlocutoria. I vertici Lidl ora sanno di poter condurre il gioco e forse attenderanno la prima udienza.

Anche la proposta dell’amministrazione Poli è quella di una sanatoria partendo dall’apertura di un centro culturale, inserendo poi nel Pug la variazione. Secondo l’assessore al contenzioso la precedente amministrazione avrebbe dovuto evitare di far passare un anno senza avere contatti con i responsabili del supermercato. Ora si cerca disperatamente un accordo per non ripiombare nei guai in pieno predissesto.

G.G.


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