Ambiente Eventi Luoghi Società Lecce Voci, suoni e colori: un corteo di bellezza per salvare il bosco d’Arneo Sabato scorso a Lecce la manifestazione in difesa di uno degli ultimi boschi del Salento, minacciato dal progetto di ampliamento del Nardò Technical Center di Porsche. 14/05/2024 circa 3 minuti Si è svolta sabato pomeriggio a Lecce la manifestazione in difesa di uno degli ultimi boschi del Salento, minacciato dal progetto di ampliamento del Nardò Technical Center di Porsche. Numerose le persone che hanno risposto al grido di aiuto della foresta, lanciato dal Comitato Custodi del Bosco d’Arneo, organizzatore del corteo.Persone di tutte le età hanno sfilato per le vie del centro, partecipando con entusiasmo e trasporto ad una protesta che si è fatta festa. Cittadine e cittadini, stanchi di vivere in un mondo che mette il profitto al primo posto, di istituzioni miopi che invece di fare il pubblico interesse difendono gli interessi delle multinazionali, hanno portato in piazza non la loro rabbia, ma i propri principi e tanta bellezza.Fondamentale in tal senso è stato il contributo dei numerosi artisti internazionali che in segno di solidarietà hanno donato le proprie opere. Stampate e trasformate in manifesti, immagini forti, che arrivano diritte al cuore hanno dato forma e colore alla protesta, catturando lo sguardo attento dei passanti, che non sono rimasti indifferenti. La chiamata alle arti è stata organizzata con il contributo di Free Home University. Personalità di spicco nella scena dell’arte contemporanea, che espongono in musei come il MoMa (NY) o alla Biennale di Venezia, hanno risposto da Amsterdam a Yogyakarta, da Berlino al Messico: Oliver Ressler, Chto Delat, Taring Padi, Leone Contini, Giulia D’Anna, Marco Puccini, Luigi Coppola, tra gli altri, hanno donato le opere che hanno sfilato per le strade di Lecce.La musica e i balli della Murga Los Espositos, arrivata compatta da Napoli, hanno scandito il ritmo della parata, portando allegria e trasmettendo un messaggio di speranza. Non poteva esserci una danza più appropriata: i passi che mimano la liberazione dalle catene, dal giogo del potere, sono stati un rito propiziatorio, dal forte significato simbolico. Intensi ed incisivi gli interventi in Piazza Sant’Oronzo e davanti alla sede NTC in viale De Pietro, punto di arrivo del corteo.Come il Comitato ha sottolineato, non c’è niente di utile nell’abbattere 200 ettari di foresta secolare e non ci sono compensazioni possibili di fronte ad un tale ecocidio. Francesco Minonne, biologo presso Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, ha spiegato l’importanza di un Sito di Interesse Comunitario vasto quanto il Parco Otranto Leuca. Marcello Seclì ed Ennio Cillo di Italia Nostra hanno poi inquadrato la questione, sottolineando l’importanza del far valere le leggi che tutelano l’ambiente.Oltre alle persone che hanno preso la parola, tante le realtà del territorio che sono scese in piazza a sostegno della causa. C’erano la già citata Italia nostra e Gruppo di Intervento Giuridico, che sono al fianco dei Custodi anche nel ricorso presentato al TAR, del quale fiduciosi si attende l’esito. C’erano le diverse associazioni che credono in questa e in tutte le altre battaglie in difesa del territorio, del paesaggio e del clima, alcune delle quali operano in maniera attiva all’interno del Comitato: Diritti a Sud, Casa del Popolo Silvia Picci, Precious Plastic Salento, Salento Km0. C’era Onza Onza, che sul suo splendido carro a pedali, per l’occasione travestito da albero, ha permesso ai bambini e alle bambine di partecipare ad una manifestazione fatta per proteggere soprattutto il loro futuro. E ancora Xr puglia, Gsim, Bread&Roses, Galatone Bene Comune, Convocatoria Ecologista Taranto, Manu Manu Riforesta, La Sallentina, WWF Salento, Fridays For Future Puglia e tante altre.Forti e fondamentali anche i contributi a distanza che sono arrivati dalle associazioni ambientaliste tedesche: Nabu, Bund, LNV, Arge Nord Ost e dal Sindacato ambientalisti con Otto Hoffmann. Forte il loro incoraggiamento a continuare nella lotta, alla quale loro si impegnano a partecipare boicottando il turismo.Pienamente soddisfatti gli organizzatori che sentono di aver colpito nel segno: si sta creando una rete di solidarietà territoriale e internazionale che dà peso e risonanza a questa battaglia. Una lotta che travalica i confini e che unisce tutte e tutti coloro che credono che il clima, il paesaggio e il futuro valgano più del denaro.
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