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Porto Cesareo: ''Le dune costiere distrutte dai bagnanti''

Lettera-denuncia di un lettore su quanto accade nella rinomata località jonica all'habitat indispensabile contro l'erosione costiera.

''Stessa spiaggia, stesso mare, stessa amarezza. E’ questo che si prova nell’assistere anche quest’anno a comportamenti illegali e dannosi per l’ambiente. Il cordone dunale a Porto Cesareo, nel tratto di costa compreso tra gli stabilimenti balneari “Tabù” e “Le Dune” invaso dai bagnanti che ignorano la cartellonistica con divieti e sanzioni, ed eludono la recinzione poco efficace e danneggiata. Ma anche in altri tratti della costa salentina la situazione non è diversa''. Inizia così la lettera-denuncia del dott. Fabio Coppola.

''Il calpestio dei bagnanti - aggiunge - la posa di ombrelloni e sedie dissesta la sabbia, lasciando scoperte le radici della vegetazione dunale, compromettendone stabilità e sopravvivenza. Ginepri secolari dalla crescita lentissima danneggiati in pochissimi anni. Le dune costiere oltre all’aspetto prettamente paesaggistico svolgono l’importante funzione di trattenere la sabbia e filtrare il vento ricco di salsedine, proteggendo quindi la fertilità dei terreni agricoli dell’entroterra, e contrastare l’erosione costiera. Scomparsa la duna, è più facile che scompaia anche la spiaggia, consumata successivamente dalle mareggiate invernali. Se si vuole conservare concretamente le dune e quindi le spiagge, non si può soltanto confidare nel senso civico e nella consapevolezza dei bagnanti; pertanto, bisognerebbe realizzare recinzioni più robuste ed efficaci, anche se magari con un impatto visivo maggiore''.

''Bisogna anche sottolineare che nonostante l’incremento dei turisti, nel Salento i tratti di costa destinati alla spiaggia libera si riducono a vantaggio degli stabilimenti balneari'', conclude Fabio Coppola.


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