Politica Melendugno 

Sinistra Italiana contro privatizzazione di Roca Vecchia, domani un incontro

Scorrano: «Rischia di diventare un ristorante sul mare modello stabilimento balneare»

«Come mai si vuole prediligere la gestione privata di Roca Vecchia a fronte degli ottimi risultati che la precedente amministrazione cittadina ha ottenuto gestendo l’area direttamente e con la condivisione della Soprintendenza di Lecce e della Regione Puglia? ». Se lo chiede in una nota Danilo Scorrano, Segretario provinciale di Sinistra Italiana Salento che annuncia la presenza, domani, all'evento pubblico, a Melendugno,  voluto da un comitato cittadino per discutere della vicenda.

 «Per questa area che è stata oggetto di gestione completamente pubblica in passato, si prevede oggi, una procedura di Partenariato Speciale Pubblico Privato (PSPP)  con un partner privato e avrà una durata di 15 anni che possono essere estesi per altri 15 anni (oppure 10 più 10).

Un altissimo numero di presenze e incassi rivenienti dai tickets  di ingresso e dal parcheggio, ubicato in un’area di proprietà comunale, hanno garantito servizi di alta qualità, visite guidate, manutenzione dei beni per tutto l’anno, apertura da aprile a ottobre, il finanziamento degli scavi e la ricerca dell’Università del Salento e la possibilità di investire risorse su tutti gli altri beni culturali del territorio, oltre all’accantonamento di somme per la realizzazione di un museo a Melendugno.

 Ci sembra che questa nuova forma di gestione, la cui assegnazione è data da una procedura fin troppo “semplificata” e che non risponde ad alcuna esigenza di reale necessità,  presenti diversi punti critici a partire dalla durata spropositata, dalla possibilità per il  partner privato di svolgere attività commerciali per garantire la sostenibilità del progetto. L’accordo non specifica alcun controllo che eviti che queste attività compromettano il valore storico e culturale del sito, rischiando, che in nome di un profitto spinto, Roca Vecchia perda  la sua vera essenza e diventi un ristorante sul mare modello stabilimento balneare.

 Al Comune andrà  un aggio che rimarrà fisso a prescindere dagli introiti realizzati e le responsabilità in caso di danni all’area o a persone o cose non è ben definita, né l’impegno che toccherebbe al Comune per la manutenzione straordinaria, che in un rimbalzo di responsabilità potrebbe compromettere la conservazione del bene e creare gravi disservizi.

 Lo spostamento del parcheggio e la realizzazione del museo in spazi di proprietà della curia comporterebbe un esborso ulteriore di somme per l’affitto, somme che potrebbero essere, invece,  utilizzate per una maggiore valorizzazione del sito.

 Anche in questo caso le decisioni sono prese sopra la testa dei cittadini esclusi da un processo partecipativo fondamentale di fronte alla gestione di beni comuni di tale valore».

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